“Partecipare per crescere”: con questo titolo la Cisl manifesta oggi a Roma per incalzare Governo e Parlamento sulle modifiche da apportare alla manovra ed indicare la via di una strategia di sviluppo pienamente partecipata dalle parti sociali. L’appuntamento è in piazza Santi Apostoli a Roma “con due grandi obiettivi, chiedere al Governo e al Parlamento di migliorare la manovra, e lanciare la sfida di un nuovo grande patto sociale da negoziare, costruire, per mettere al centro crescita, sviluppo, rilancio degli investimenti pubblici e privati, qualità e stabilità del lavoro”. Il segretario generale della CISL, Luigi Sbarra, anticipa al Riformista parte del suo intervento dal palco.

“Gli obiettivi tra Cgil, CISL e Uil rimangono comuni, abbiamo piattaforme unitarie. Quello che rende un po’ diversa l’azione sindacale è il giudizio che diamo sulle conquiste e sui risultati. Il sindacato deve valorizzare quando acquisisce risultati per le persone che rappresenta. Il sindacalista non può vendere sogni, ma deve fare i conti con la realtà. E nella difficile realtà deve conquistare risultati per le persone che rappresenta. Quindi obiettivi comuni, diverse sensibilità e giudizi sui risultati’, sottolinea Sbarra. “Nessuno osi indebolire o mettere in discussione il diritto allo sciopero, alzeremmo barricate e contrasteremmo con forza ipotesi di questo tipo”, ha continuato il segretario generale CISL. “È sbagliato solo pensare minimamente a mettere in discussione l’esercizio del diritto di sciopero, che rimane una grande conquista del mondo del lavoro e una regola di grande civiltà per la nostra società”, ha sottolineato Sbarra.

Al Riformista il segretario generale CISL precisa: “Non è la manovra che avremmo voluto: troppo contenute le risorse stanziate. Un vincolo che non consente un’impostazione realmente espansiva ed anticiclica. Va d’altra parte riconosciuto che l’85 per cento delle dotazioni sono orientate su provvedimenti a favore dei redditi di lavoratori, pensionati e famiglie, con diverse misure che rispondono alle rivendicazioni che abbiamo avanzato in questi mesi di mobilitazione e trattativa. A partire dalla conferma del taglio del cuneo fiscale, la rivalutazione piena delle pensioni sino a 4 volte il trattamento minimo e con decalage le altre , le risorse necessarie – certamente non sufficienti – destinate al rinnovo dei contratti pubblici e della sanità , la detassazione della contrattazione aziendale e dei fringe benefit . Sono risultati importanti frutto delle nostre rivendicazioni unitarie. Riconoscere tutto questo non rende meno forte la nostra critica verso le pesanti ombre che vediamo soprattutto sulle pensioni”.
Per quanto riguarda invece l’astensione dal lavoro degli addetti ai trasporti di lunedì, il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, ha firmato la lettera di precettazione per ridurre lo Sciopero dalle annunciate 24 ore a quattro, dalle ore 9 alle ore 13”. A comunicarlo è stata una nota dello stesso Mit, sottolineando che “peraltro, non tutti i sindacati coinvolti hanno proposto di incrociare le braccia tutto il giorno”.

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Ph.D. in Dottrine politiche, ha iniziato a scrivere per il Riformista nel 2003. Scrive di attualità e politica con interviste e inchieste.