Erano stati condannati per l’omicidio di Malcolm X, avvenuto nel febbraio del 1965.  Oggi, a distanza di 55 anni, Muhammad A. Aziz and Khalil Islam sono stati scagionati. A renderlo noto è il New York Times.

Il procuratore distrettuale di Manhattan Cyrus Vance ha preso questa decisione sulla base di un’indagine, durata quasi due anni, che ha evidenziato enormi falle, coperture e gravi errori nell’inchiesta che venne condotta all’epoca dagli inquirenti e dagli investigatori dell’FBI e dalla Polizia di New York. Vance ha oggi chiesto scusa alle famiglie di chi ha trascorso circa 20 anni in carcere ingiustamente e per un sistema giudiziario evidentemente razzista.

Resta quindi il mistero su uno degli episodi criminali più drammatici della storia americana.

Chi ha ucciso Malcolm X?

L’attivista per i diritti umani e leader nella lotta per gli afroamericani, all’anagrafe Malcolm Little, venne ucciso il 21 febbraio 1965 con diversi colpi di pistola sparati da tre persone all’Audubon Ballroom di Manhattan. Il brutale omicidio avvenne di fronte alla moglie incinta e alle sue tre figlie.

I due uomini- all’epoca conosciuti come Norman 3X Butler e Thomas 15X Johnson- che hanno sempre sostenuto la propria innocenza, vennero accusati e ritenuti colpevoli sulla base di alcune testimonianze oculari, però tra loro contraddittorie, e nessuna prova li collegava all’omicidio o alla scena del delitto. Avevano anche degli alibi confermati da familiari e amici.

La terza persona condannata, Mujahid Abdul Halim noto come Talmadge Hayer, fu l’unico a dichiararsi colpevole: suoi i colpi mortali. Lui stesso sostenne, durante il processo, che Butler e Johnson non facessero parte della spedizione mortale, ma non venne creduto. Tutti e tre vennero identificati come membri della Nation of Islam.

L’inchiesta, riaperta dopo la pubblicazione del documentario Netflix ‘Who Killed Malcolm X’ e di una nuova biografia, non risponde però alla domanda su chi sarebbero i veri colpevoli del delitto. Le persone coinvolte all’epoca, ma senza conseguenze penali, sono ormai morte. Né chiarisce se ci sia stato un complotto governativo per uccidere l’attivista.

I punti oscuri

Molti i dubbi e le perplessità che hanno sempre caratterizzato la vicenda: i fatti ricostruiti durante il processo infatti non hanno mai pienamente convinto. Nella nuova inchiesta è stato intervistato un testimone che è ancora in vita, J.M., che ha confermato l’alibi di Aziz. Inoltre dalle recenti indagini sono emersi altri punti poco chiari: ossia il fatto che vi fossero agenti in incognito nel luogo in cui Malcolm X venne ucciso; e che che un reporter del New York Daily News avesse ricevuto una chiamata quella stessa mattina nella quale gli era stato comunicato che quel giorno Malcolm X  sarebbe morto.

Un ulteriore dettaglio era emerso lo scorso febbraio: tre delle figlie di Malcolm X avevano infatti rivelato che Raymond Wood, agente della polizia di New York, in punto di morte aveva accusato Fbi e NYPD di essere dietro l’assassinio del leader.

Delle due persone che sono state scagionate, solo Aziz, uscito di prigione nel 1985 e oggi 83enne, potrà finalmente festeggiare. Islam, rilasciato nel 1987, è morto nel 2009.

Chi era Malcolm X

Malcolm X è stato uno degli esponenti principali del movimento per i diritti degli afroamericani insieme a Martin Luther King, che alcuni considerano il suo ‘rivale’. Nel 1946, a 20 anni, venne arrestato per alcuni furti e condannato a otto anni di prigione: qui conobbe l’organizzazione Nation of Islam, un gruppo che sosteneva l’’afroislamismo’, ossia l’emancipazione delle persone nere attraverso l’Islam. Dopo essersi convertito, quando uscì di prigione nel 1952 Malcolm X divenne un membro importante di questa organizzazione e uno dei suoi leader religiosi. La abbandonò nel 1964, abbracciando l’Islam sunnita ed entrando in politica. 

Malcolm X aveva solo 39 anni quando venne ucciso: i colpevoli oggi non hanno ancora un nome.

Mariangela Celiberti

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