Così tanto sangue sul pianerottolo dell’abitazione di Impagnatiello che la Scientifica ha pensato a un “falso positivo” del luminol. Emergono ulteriori particolari dopo il sapralluogo degli inquirenti nella casa di Senago. Nel corso dei rilievi sono emerse tantissime tracce di sangue impossibili da percepire a occhio nudo, al punto da ipotizzare un errore tecnico. Ipotesi poi smentita da successive prove incrociate su altre aree del condominio.

La casa pulitissima a occhio nudo, ma il sangue era ovunque

Impagnatiello ha dunque pulito molto bene, tanto che gli addetti alle pulizie che hanno lavorato in quel punto nei giorni successivi, non si sono accorti di nulla e hanno – a loro insaputa – cancellato ulteriori tracce. Anche la casa è risultata “pulita” ad occhio nudo senza il luminol. L’unica macchia visibile era l’alone di bruciato nella vasca da bagno dove, secondo la ricostruzione, Impagnatiello avrebbe tentato per la prima volta di dar fuoco al corpo della compagna Giulia Tramontano.

I rumori di un corpo che sbatteva sulle scale

Anche se mancano da approfondire eventuali profili di favoreggiamento che, ad ogni modo, potrebbero essere difficilmente contestabili a familiari, essendo prevista in questi casi una causa di non punibilità. Diverso è se dovessero emergere profili di concorso nell’occultamento del corpo, altro reato contestato a Impagnatiello.

Un testimone, comunque, avrebbe sentito dei rumori come di un corpo che sbatteva sui gradini che vanno verso il box. Elemento questo che escluderebbe l’aiuto di un’altra persona a sollevare il cadavere. Ad ogni modo, al momento dai rilievi effettuati ieri nell’abitazione, compresi box e cantina, sono stati trovati riscontri alle versioni fornite nelle due confessioni.

Redazione

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