Il consigliere della Casa Bianca americana ed esperto Anthony Fauci non ha dubbi: la variante Omicron del covid-19 arriverà a tutti o qusi. Lo ha detto, parlando con J. Stephen Morrison, vice presidente del Centro per studi strategici e internazionali, proprio in questi termini: “Omicron, con il suo grado di trasmissibilità senza precedenti, alla fine troverà tutti. I vaccinati e coloro con la terza dose saranno esposti” alla variante e molti di loro “saranno probabilmente infettati ma, molto probabilmente, non finiranno in ospedale e non moriranno”.

Le parole di Fauci sono state riportate dalla Cnn. A pagare un prezzo maggiore della capillare diffusione del virus a causa della variante tracciata nel continente africano per la prima volta, saranno i non vaccinati. Le parole di Fauci all’indomani di quelle del direttore regionale per l’Europa dell’Organizzazione Mondiale della Salute Han Kluge, secondo il quale “oltre il 50% della popolazione della Regione europea sarà contagiata” da Omicron “nelle prossime 6-8 settimane”. E all’indomani della sostanziale bocciatura, sempre da parti di esperti dell’Oms, dei vaccini: contro le nuove varianti “sono necessari e andrebbero sviluppati vaccini contro il covid-19 che abbiano un alto impatto sulla prevenzione dell’infezione e della trasmissione, oltre che sulla prevenzione di malattie severe e morte”.

Secondo il database aggiornato del New York Times ieri sono stati 761mila i nuovi contagiati, 1.736 i deceduti a causa del contagio negli Stati Uniti. Secondo i dati della Johns Hopkins University gli USA restano il Paese più colpito, almeno in termini assoluti, al mondo dalla pandemia con 62 milioni e 300mila contagi e oltre 842mila vittime in totale. Soltanto nelle ultime quattro settimane sono stati registrati oltre 12 milioni di nuovi casi e 40.229 vittime. Circa 146mila i pazienti ricoverati in ospedale, di cui 24mila in terapia intensiva stando ai dati del Dipartimento della Salute degli Stati Uniti. Un record dall’esplosione dell’emergenza.

Per Fauci gli Stati Uniti potrebbero essere comunque “alla soglia” di un periodo di transizione che si muove verso una convivenza con il virus. “Mentre Omicron va su e giù, la nazione dovrebbe ormai contare su una situazione nella quale si combinano una buona immunità di base e la possibilità di curare una persona a rischio”, ha dichiarato l’esperto. “Non siamo al punto in cui possiamo dire in modo accettabile: ‘Viviamo con il virus’, anche a causa dell’attuale pressione sul sistema sanitario. Ma penso che ci arriveremo”. Sempre più spesso la parola che si sente è: endemia. Ovvero un’epidemia costantemente presente ma monitorata e controllata nei numeri e nella diffusione. I governi di Regno Unito e Spagna hanno annunciato dei piani per la prossima fase di convivenza con il virus.

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Giornalista professionista. Ha frequentato studiato e si è laureato in lingue. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Ha collaborato con l’agenzia di stampa AdnKronos. Ha scritto di sport, cultura, spettacoli.