Il caso di un’insegnante di una scuola cattolica è pronto a stravolgere docenti e personale scolastico della pubblica istruzione. Giuseppe Valditara ha preso nota della vicenda di Elena Maraga, l’insegnante d’asilo di 29 anni, assunta con contratto indeterminato in una scuola materna del Trevigiano e finita nel polverone delle polemiche dopo la scoperta del suo profilo su Onlyfans e la successiva decisione della scuola di sospenderla dall’attività e dallo stipendio. Ora il Ministro dell’Istruzione, scrive il Corriere della Sera, sarebbe pronto ad intervenire a gamba tesa nel dibattito estendendo una clausola già valida per i dipendenti pubblici a tutti i professionisti delle scuole italiane, specificando in aggiunta che tipo di comportamento devono tenere sui social media. Non basta “Evitare dichiarazioni immagini o commenti che possano danneggiare il prestigio o l’immagine dell’amministrazione”, ma sarebbe in lavorazione un testo per evitare un caso simile a quello dell’educatrice ventinovenne, che sulla piattaforma online riservata ai creatori di contenuti digitali vende foto e abbonamenti a materiale mediatico privato.

Un’attività non andata giù a parte delle famiglie dei bambini della scuola d’infanzia cattolica della provincia di Treviso, che hanno scoperto la sua vetrina su internet aperta appena un mese fa “un po’ per gioco” denunciandola alla scuola, pur incontrando l’opposizione di parte dei genitori che rivendicava il buon lavoro della ragazza, tanto da volerla supportare.

Ma Maraga, laureata in scienze dell’educazione ed educatrice da cinque anni, che vive ancora con i suoi genitori trovando difficoltoso con un solo stipendio da 1200 euro mantenere una vita da single, non è bastato. “Non ricordo di aver firmato nulla che impedisse qualcosa di simile all’attività che svolgo su OnlyFans”, ha dichiarato la giovane nelle recenti interviste. “Amo fare la maestra d’asilo, era la mia vocazione fin da bambina, poi ho aperto il profilo anche un po’ per curiosità, scoprendo di riuscire a guadagnare anche 1400 euro al mese”, ha spiegato. Il caso sarà risolto tra i legali delle due parti, ma è già destinato ad ispirare una nuova social media policy per i docenti.

E così, per evitare future incomprensioni, il nuovo codice etico del pubblico potrebbe specificare cosa si potrà postare o meno su internet. Ma scegliere come regolamentarlo non sarà facile. Basta considerare che alcune piattaforme – tra cui appunto Onlyfans – limitano la disponibilità dei contenuti al pagamento e alla volontà del proprietario, che può scegliere a chi mostrare la sua vita privata ed entro quali limiti. Fino a che punto può davvero intervenire Valditara per decidere anche sul tempo libero degli insegnanti?

Redazione

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