In attesa della decisione l’11 maggio sulle sorti che toccheranno a Jj4, l’orsa che in Trentino ha ucciso il runner 24enne Andrea Papi, infiamma la polemica sulla presenza di questi animali nei boschi. E dal Sud Italia, precisamente da Summonte, comune in provincia di Avellino, arriva la proprosta del sindaco che quegli orsi li vorrebbe salvare: “Pronti ad adottare con un preciso progetto a Summonte e nel parco del Partenio gli orsi che a breve dovrebbero lasciare la provincia di Trento. La natura va rispettata non soppressa“, ha detto Pasquale Giuditta, sindaco della cittadina a ridosso del Partenio.

La proposta del sindaco si inserisce nel contesto del dibattito tra chi vorrebbe che gli orsi fossero abbattuti tutti perché pericolosi e chi invece vuole che restino dove sono. L’Istituto per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) nella documentazione trasmessa al Tribunale amministrativo regionale di Trento, precisa nella valutazione tecnica in merito all’orsa JJ4, sia la possibilità di abbattimento sia lo spostamento fuori dal Trentino. Due misure previste dal Pacobace, il “Piano d’Azione interregionale per la conservazione dell’Orso bruno delle Alpi Centro-orientale”. Da qui la proposta del sindaco Giuditta.

“Chiederò un incontro al presidente del Parco del Partenio e al presidente della provincia di Avellino – ha detto Giuditta, intervistato da Repubblica – perché è mia intenzione avviare una discussione su di un possibile progetto di adozione di questi orsi in procinto di essere dislocati. Voglio insieme agli attori preposti del territorio valutare la possibilità di ospitare sul nostro territorio montano e in quello del Parco, parte di questi orsi. Il modello a cui vogliamo ispirarci è quello abruzzese. La montagna nasconde insidie e pericoli non solo dal punto di vista della fauna. E noi irpini lo sappiamo bene. Aggiungo anche – conclude Giuditta – che questo progetto di adozione degli orsi potrebbe caratterizzarsi come importante volano di sviluppo turistico“.

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Giornalista professionista e videomaker, ha iniziato nel 2006 a scrivere su varie testate nazionali e locali occupandosi di cronaca, cultura e tecnologia. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Orgogliosamente napoletana, si occupa per lo più video e videoreportage. È autrice anche di documentari tra cui “Lo Sfizzicariello – storie di riscatto dal disagio mentale”, menzione speciale al Napoli Film Festival.