Continua incessantemente la corsa contro il tempo per trovare ancora vivi ed estrarre le sei persone ancora disperse tra le macerie delle palazzine crollate dopo l’esplosione a Ravanusa, in provincia di Agrigento. Un’intera famiglia è finita sotto le macerie, si cerca una donna incinta al nono mese. Quattro dei sei dispersi dell’esplosione a Ravanusa abitavano nella stessa palazzina crollata mentre altri due, tra cui l’infermiera trentenne incinta, erano andati a trovare dei parenti. Lo ha detto il capo di gabinetto della questura di Agrigento Elisa Vaccaro facendo il punto sui soccorsi e ribadendo che al momento ci sono tre vittime accertate e due persone salvate.

Le operazioni di soccorso sono ancora in atto. “L’impegno dei vigili del fuoco non si ferma e non si fermerà – dice il capo del corpo nazionale Guido Parisi – Fino all’ultimo cercheremo di estrarre vive le persone coinvolte nei crolli”. Parisi ha poi sottolineato che al momento sono un centinaio i vigili del fuoco che stanno lavorando sulle macerie, tra i quali ci sono diverse squadre Usar, gli specialisti delle ricerche in contesti complessi.

I primi soccorsi dopo l’esplosione

L’esplosione intorno alle 20.30, poi il crollo della palazzina. Da quel momento in poi è scattata la corsa a tirare fuori le persone vive. La prima donna, spiegano i soccorritori dei vigili del fuoco, è stata individuata dopo 15 minuti dall’evento, alle 21, la seconda alle 23. La prima era incastrata tra due solai che erano collassati. Immediata l’esigenza di mettere “in sicurezza le adduttrici del gas”. Le vittime accertate per ora nel crollo a Ravanusa (Agrigento) sono 3.

Un’intera famiglia sotto le macerie

Era un sabato sera qualunque per una famiglia che stava passando insieme la serata nella palazzina crollata. Ora i soccorsi cercano i membri di quella famiglia cercando di captarne le grida. Nell’abitazione, in piani diversi, c’erano una anziana donna e i tre fratelli con le rispettive mogli. In uno degli appartamenti si trovavano anche il nipote della donna e la moglie incinta di 9 mesi che erano andati a far visita ai genitori.

Al momento solo due donne, l’anziana e una cognata ,sono sopravvissute. Gli altri componenti della famiglia sono dispersi o deceduti. Nella palazzina attigua, pure crollata, c’era una coppia, lei assistente sociale, lui professore, entrambi dispersi.

Al primo piano viveva Rosa Carmina, trovata viva tra le macerie. Al secondo piano c’era la cognata: Giuseppa Montana sopravvissuta. Al terzo erano in quattro: Angelo Carmina che risulta disperso, la moglie Enza Zagarrio che è morta, la nuora Selene Pagliarello incinta di nove mesi e il marito Giuseppe Carmina figlio della coppia. Entrambi sono dispersi. Al quarto piano c’erano Calogero Carmina, la moglie Liliana Minacori, e il figlio Giuseppe Minacori.

Le testimonianze della tragedia

“Ho sentito un boato tremendo, come se fosse scoppiata una bomba o un aereo fosse precipitato sulla casa. Poi sono esplosi gli infissi. Siamo scesi subito in strada, intorno c’era fuoco ovunque, macerie. Io ero con mia moglie, i miei tre figli e i miei suoceri. Siamo vivi per miracolo”. Lo racconta Calogero Bonanno che ieri sera si trovava a far visita ai suoceri nella casa accanto alla palazzina distrutta da una esplosione innescata da una fuga di gas. “Alcuni vicini – ha raccontato – ci hanno detto che nei giorni scorsi avevano sentito odore di gas. Se è vero c’è stata una negligenza imperdonabile”.

Quaranta gli edifici coinvolti dall’esplosione e 10 palazzine distrutte

Nei crolli a Ravanusa dopo l’esplosione sono 40 gli edifici coinvolti, con una deflagrazione a catena, diffusa da una abitazione all’altra. Lo si apprende dai carabinieri di Licata. Alla base dei crolli una probabile fuga di gas da tubature sotterranee. “E’ verosimile sia stata una fuga di gas da una condotta, ma non si possono escludere altre cause. Bisogna aspettare i risultati. C’è un fortissimo dispiegamento dei vigili del fuoco, militari”, ha detto sui crolli di palazzine a Ravanusa (Agrigento) il capo della Protezione civile della Sicilia Salvo Cocina a Rainews 24. Nei crolli a Ravanusa (Agrigento) dopo l’esplosione sono 10 le palazzine distrutte.

Continuano le ricerche dei dispersi

“Sono in costante contatto tramite il Centro Operativo Nazionale con il comando dei vigili del fuoco di Agrigento per seguire i soccorsi nella zona del centro storico di Ravanusa, in provincia di Agrigento, dove ieri sera si è verificato uno scoppio con conseguente incendio. Prosegue senza sosta da tutta la notte, da parte del personale del soccorso, la ricerca dei dispersi in nell’area, particolarmente estesa, in cui si è verificato il crollo totale di quattro edifici e il coinvolgimento di una quarantina di edifici in un intero isolato del centro storico”. Lo dichiara il sottosegretario all’Interno Carlo Sibilia in riferimento al disastro di Ravanusa. “Le proporzioni del disastro, che coinvolge una superficie di 10000 metri quadri, e il numero delle persone ancora disperse richiede – afferma ancora Sicilia – il massimo impegno, che viene assicurato da squadre convenute da tutta la regione. Al momento sono state estratte vive dalle macerie due donne, si lotta contro il tempo e scavando a mani nude per trovare altre persone in vita delle sei di cui non si ha notizia, tra cui vi sarebbe cui una donna incinta. Purtroppo tre persone sono le vittime accertate. Al momento – afferma ancora il sottosegretario – è in corso un vertice con le autorità locali e col procuratore di Agrigento del Capo della Protezione Civile Curcio e del Capo del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco Parisi per il coordinamento delle attività sul luogo del disastro”.

“Sono scenari che ci danno forte motivazione. Fino all’ultimo lavoreremo per estrarre dalle macerie le persone coinvolte”. Lo ha detto il capo dei vigili del fuoco Guido Parisi, a Ravanusa. “Quando si fa squadra diamo il meglio e il massimo”, ha aggiunto, “il nostro impegno proseguirà fino alla fine. Abbiamo messo in campo le migliori risorse disponibili, il meglio che ci si puo’ offrire. Verificheremo le cause, è necessario farlo per realizzare prevenzione”.

Dopo il vertice che si è svolto in Municipio il capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio, il capo del Corpo dei vigili del fuoco Guido Parisi e il governatore siciliano Nello Musumeci si sono recati sul cratere dell’esplosione di ieri sera a Ravanusa per un sopralluogo. Quello che è accaduto è una “sciagura per la comunità siciliana”, ora serve “il silenzio, per non alimentare interpretazioni destinate a creare confusione, e la preghiera, affinchè chi manca ancora all’appello possa essere trovato in vita”. Lo ha detto il presidente della regione Sicilia Nello Musumeci in una conferenza stampa con i soccorritori a Ravanusa. Il governatore ha poi garantito che la Regione ha già dato “ampia disponibilità per sistemare ove necessario gli sfollati”. “Non faremo mancare la nostra presenza – ha concluso – e cercheremo di ridurre al minimo i disagi per i cittadini”.

“Ho avuto mandato dal presidente Draghi di informarlo puntualmente. Nessuno sarà lasciato solo. Dobbiamo fare di tutto per salvare vite e restituite alle famiglie i propri cari”. Lo ha detto il capo della protezione civile Fabrizio Curcio in una conferenza stampa a Ravanusa. I soccorsi “sono ancora in atto – ha aggiunto – e dunque è prematura qualsiasi considerazione sulle cause. Ci sono sopralluoghi in corso ma la priorità è trovare i dispersi”.

L’appello del sindaco di Ravanusa: “Non lasciateci soli”

C’è stato da parte dei soccorritori un intervento “sinergico e immediato” che ha già permesso di estrarre due persone in vita dalle macerie. Lo dice il sindaco di Ravanusa Carmelo d’Angelo chiedendo però che lo Stato non abbandoni la sua comunità subito dopo i soccorsi. “Avervi qui è il segnale della vicinanza del governo nazionale e locale – dice ai vertici di protezione civile, vigili del fuoco e della regione – mi auguro che questa vicinanza rimanga anche nei prossimi giorni perchè ci sono persone che hanno perso i propri cari e la propria casa e dunque meritano attenzione. La loro vita è segnata per sempre”.

La procura indaga per disastro e omicidio colposo

La procura di Agrigento che indaga sulla esplosione di ieri a Ravanusa ipotizza i reati di disastro e omicidio colposo. I pm hanno sequestrato un’area di 10mila metri quadrati. Oggi pomeriggio un consulente della Procura farà una prima ispezione sui luoghi.

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Laureata in Filosofia, classe 1990, è appassionata di politica e tecnologia. È innamorata di Napoli di cui cerca di raccontare le mille sfaccettature, raccontando le storie delle persone, cercando di rimanere distante dagli stereotipi.