Piacenza Expo è stato il luogo ideale per rilanciare la raccolta firme relativa alla legge di iniziativa popolare, targata Cisl, per la partecipazione dei lavoratori in azienda. Che può contare su adesioni di rilievo come quella del professor Tommaso Nannicini, Ordinario di Economia Politica all’Università Bocconi di Milano. La quota 50mila può essere raggiunta solamente attraverso una costante presenza sul territorio, a contatto con le realtà locali e promuovendo un dialogo costruttivo con i cittadini.

Diversi gli ospiti, dal sindaco Katia Tarasconi a Filippo Pieri (segretario generale Cisl Emilia-Romagna). A prendere parte all’incontro è stata anche Daniela Fumarola, segretaria organizzativa nazionale del sindacato, che in questi mesi non ha fatto mancare la sua presenza sull’intero territorio nazionale. Michele Vaghini, segretario generale Cisl Parma Piacenza, si è soffermato sull’importanza del consiglio generale che ha rappresentato un appuntamento fondamentale per far decollare la raccolta firme anche in terra piacentina.

Ma non solo: tra le altre cose si è discusso pure della situazione politico sindacale. “È stata anche l’occasione per fare il punto su temi come il Pnrr, gli interventi che dovrà adottare il governo in termini di politiche fiscali e previdenziali, di sostegno all’occupazione, ai salari, alle famiglie, ai pensionati, alla sanità, al lavoro delle donne, dei giovani, all’inclusione dei migranti e molto altro, che devono trovare un esito equo e funzionale per creare condizioni di sviluppo e di coesione all’interno del nostro Paese”, ha affermato Vaghini. Che ha riservato spazio alla necessità del dialogo costante tra le parti sociali, evidenziando l’urgenza di politiche di crescita economica e sociale “che si basino su dati ed analisi concrete”.

Il segretario generale Cisl Parma Piacenza ha poi preso posizione su diverse tematiche al centro dell’agenda dell’attualità in Italia, come ad esempio la contrattazione e la sicurezza sul lavoro. Ovviamente senza dimenticare ambiti cruciali quali la sanità e la riforma previdenziale.

Il 20 aprile scorso Luigi Sbarra, accompagnato da una delegazione, ha depositato alla Corte di Cassazione di Roma la proposta di legge di iniziativa popolare “Partecipazione al Lavoro”: l’intento del segretario generale della Confederazione italiana sindacati lavoratori è quello di dare piena applicazione all’articolo 46 della Costituzione italiana, ponendo l’attenzione sul diritto dei lavoratori a collaborare alla gestione delle aziende. La mobilitazione, che avrà durata fino a dicembre, servirà non solo per raccogliere le adesioni ma anche per comunicare ai cittadini (dai lavoratori ai pensionati) i contenuti del provvedimento.

Era stato lo stesso Sbarra, sulle colonne di questo giornale, a parlare di un nuovo equilibrio tra impresa e lavoro e a rivolgere un appello: “Sfidiamo il governo e i nostri interlocutori sociali a convergere in un perimetro di comune impegno che contribuisca a realizzare un Paese solidale, produttivo, interamente mobilitato nella costruzione del progresso e del bene comune”.

Sullo sfondo va ricordato che il 13 e il 14 ottobre la Cisl organizzerà in tutta Italia un grande evento nelle comunità lavorative e nelle grandi città: la Festa della partecipazione. Sbarra ha spiegato che l’incontro con studenti, famiglie e pensionati è un passo che si pone l’obiettivo di “trasmettere le ragioni di una ‘marcia della responsabilità’ che punta ad aumentare salari e produttività, ad accrescere occupazione e qualità del lavoro, innovazione e sicurezza, competenze e resilienza del sistema produttivo”.
Al centro si vuole mettere la persona.

La proposta di legge Cisl, articolata in 9 titoli e 22 articoli, si muove su quattro binari ben precisi: dare impulso all’ingresso di rappresentanze dei lavoratori nei CdA; regolare la compartecipazione ai risultati dell’impresa; coinvolgere nelle decisioni organizzative; riconoscere ai lavoratori una funzione consultiva per quanto riguarda le scelte importanti per il futuro delle aziende. Incentivare la democrazia economica e promuovere la partecipazione dei lavoratori alle imprese sono due mosse imprescindibili per attuare un radicale cambiamento del modello economico.

Luca Sablone

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