Era diventato noto in tutto il mondo, a pochi giorni dall’invasione lanciata dal Presidente russo Vladimir Putin, lo scorso 24 febbraio, il nome di Zaporizhzhia. La centrale nucleare nel sudest dell’Ucraina è la più grande del Paese e d’Europa e da tempo ormai è occupata dalle forze di Mosca. Ed era stata raggiunta dalla guerra subito, a pochi giorni dall’inizio delle operazioni russe. Ed è uno dei fronti caldi, forse il più caldo, della guerra in questi giorni. E dove entro questa settimana è attesa la visita di un team dell’Agenzia Internazionale per l’energia atomica. Ma intanto continuano gli scontri a fuoco, le accuse incrociate, si focalizza l’attenzione e la pressione della comunità internazionale.

Secondo il sindaco della località, Dmytro Orlov, dieci persone sono rimaste ferite da attacchi russi. Di questi quattro erano dipendenti dell’impianto. I Paesi del G7 si sono detti intanto “profondamente preoccupati” per il rischio di incidenti nucleari e hanno sollecitato pieno accesso alla struttura al personale Aiea e il ritiro delle forze armate russe. Da Mosca il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha spiegato che la Russia è “interessata” alla missione e ritiene che tutti i Paesi dovrebbero esercitare pressioni sull’Ucraina affinché smetta di bombardare la centrale nucleare e di minacciare la sicurezza dell’Europa. Il capo dell’amministrazione militare-civile russe della regione di Zaporizhzhia, Yevgeny Balitsky, ha dichiarato, secondo quanto scrive l’agenzia Tass, di non aspettarsi grandi risultati dalla visita Aiea ma che sarà garantita comunque la sicurezza.

Il direttore generale dell’Aiea Rafael Mariano Grossi aveva annunciato la visita in mattinata su Twitter postando una foto con gli ispettori della Missione di supporto e di assistenza per la centrale. “Dobbiamo proteggere la sicurezza del più grande impianto nucleare dell’Ucraina e d’Europa. Sono orgoglioso di guidare questa missione che sarà a Zaporizhzhia alla fine di questa settimana”. La missione, secondo il Wall Street Journal, dovrebbe cominciare il 31 agosto e finire il 3 settembre. Della squadra, composta da 13 uomini e una donna, anche l’italiano Massimo Aparo.

 

Il ministro degli Esteri di Kiev, Dmitro Kuleba, in visita a Stoccolma, ha definito la visita a Zaporizhzhia come la più difficile nella storia dell’Aiea, “date le attività di combattimento intraprese dalla Federazione Russa sul campo e anche il modo palese con cui la Russia sta cercando di legittimare la sua presenza”. Per Kuleba Mosca sta mettendo a rischio di un incidente nucleare non solo l’Ucraina ma tutto il mondo. “Ci aspettiamo che la missione metta in luce la chiara violazione di tutti i protocolli della sicurezza nazionale”.

Accuse tutte respinte, e anzi rilanciate da Mosca, che ha accusato le forze armate ucraine di aver provato ad attaccare la centrale nucleare di Zaporizhzhya con un drone statunitense che è stato abbattuto. Le autorità filorusse locali hanno mostrato in una foto condivisa su Telegram il tetto dell’edificio n.1 della centrale, dove viene immagazzinato il carburante necessario per il funzionamento dei reattori, danneggiato a causa dei bombardamenti ucraini. Bombardamenti che non hanno influito sul livello di radiazioni della centrale, rimasto normale, hanno comunicato.

La visita dell’Aiea servirà a misurare i livelli di radioattività nel sito, controllare i livelli di sicurezza e protezione fisica, valutare le condizioni di lavoro del personale. La missione potrà anche accertare gli effetti che la guerra ha avuto finora sull’impianto, nel caso rassicurare. Al momento sono due i reattori accesi, quattro quelli che sono stati spenti. A spaventare, soprattutto gli ucraini, è il ricordo dell’incidente nucleare del 1986 alla centrale di Chernobyl che ebbe gravissime ripercussioni sulla popolazione locale ma anche in tutta Europa. La società nazionale ucraina per la produzione di energia nucleare, Energoatom, ha parlato del rischio di “fuoriuscita di sostanze radioattive”.

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Giornalista professionista. Ha frequentato studiato e si è laureato in lingue. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Ha collaborato con l’agenzia di stampa AdnKronos. Ha scritto di sport, cultura, spettacoli.