Ci sono le questioni “di massimi sistemi”, e quelle di “minimi sistemi”. Nessuno tocchi Caino, nonostante il nome biblico, è più incline a occuparsi dei minimi. Sui “valori” di solito nessuno ascolta davvero l’altro, al limite per buona educazione gli si lascia terminare la frase, ma poi di fatto ognuno rimane della propria opinione. Allora è meglio fornire piccole informazioni, di cui poi ognuno farà l’uso che vuole. Dalla Louisiana ci arriva una notizia poco importante: una giudice federale ha messo in “stand by” il contenzioso tra detenuti del braccio della morte e amministrazione penitenziaria su come possono essere effettuate le esecuzioni. Sembra surreale: lo Stato vuole ucciderti in un modo e tu contesti che vorresti essere ucciso in un altro modo. E noi cinici europei diremmo “vabbè, anche se gli ultimi 30 secondi di vita sono un po’ stressanti o dolorosi, poi è finita. Alla fine che te ne importa se ti uccidono con un barbiturico invece che un altro”. Invece dal 2010 la scelta di un farmaco letale piuttosto che un altro ha rallentato le esecuzioni in quasi tutti gli Stati, in diversi casi bloccandole del tutto.

Un ruolo lo ebbe Nessuno tocchi Caino che, appunto nel 2010, individuò in una fabbrica italiana (lo stabilimento Hospira di Liscate, in provincia di Milano) il luogo dove una multinazionale intendeva trasferire la produzione di Pentotal, il barbiturico nato come anestetico nelle sale chirurgiche, ma dirottato, negli Stati Uniti, nelle camere della morte. All’epoca una interrogazione parlamentare dell’allora deputata Elisabetta Zamparutti fece partire la valanga, e nell’arco di pochi mesi le varie major farmaceutiche smisero di fornire prima il Pentotal e poi anche gli altri farmaci che le varie amministrazioni penitenziarie adottavano in sostituzione. Con una serie quasi infinita di passaggi, alternando almeno una decina di farmaci diversi, e modificando le leggi in quasi tutti gli Stati che ancora usano la pena di morte (una decina), siamo arrivati alla “piccola notizia” della Louisiana: lo Stato “ammette” di non riuscire ad acquistare i farmaci letali e la giudice “archivia” la complessa causa su chi possa scegliere un farmaco letale sostitutivo, come debba essere testato e più in generale se e in che modo possa essere lecito modificare i protocolli di esecuzione. La giudice ha motivato l’archiviazione con il fatto che lo Stato ammette di non avere farmaci, il Parlamento della Louisiana ha rifiutato di modificare la legge in vigore, il Procuratore Generale avanza proposte alternative, ma le proposte del Procuratore contano poco (o niente) fino a quando non hanno l’avallo di una nuova legge.

Una legge che consentiva di non rendere note le fonti di approvvigionamento dei farmaci era stata approvata nel 2014 sia dalla Camera che dal Senato, mancava solo un voto di ratifica per un emendamento minore, ma a poche ore da quella che sembrava l’approvazione definitiva la legge venne ritirata dallo stesso deputato che l’aveva presentata, il quale disse di essersi reso conto di “insormontabili problemi di costituzionalità”. Da allora i politici della Louisiana non hanno voluto forzare ulteriormente le leggi e di certo non hanno fatto come in altri Stati dove è stata riesumata la fucilazione o addirittura – come in Alabama, Oklahoma e Mississippi – inventata una camera a gas “più ecologica” dove il detenuto non verrebbe avvelenato ma “solo” privato completamente dell’ossigeno. In South Carolina è stata “ristrutturata” la camera della morte nel caso si decidesse di procedere con un redivivo plotone di esecuzione, ed è notizia di questi giorni che una fucilazione è stata fissata per il 29 aprile.

La stessa South Carolina aveva fissato per giugno due esecuzioni con la sedia elettrica, ma la procedura è stata annullata dalla Corte Suprema dello Stato. In Arizona un direttore fantasioso dell’amministrazione penitenziaria ha acquistato 2.000 dollari di acido cianidrico, sollevando dure proteste della locale comunità ebraica visto che si tratta di un gas che durante la seconda guerra mondiale era tristemente noto come “Zyklon B”. Queste “piccole notizie” evidenziano lo zelo dei funzionari penitenziari (a proposito, alcuni hanno proposto di usare il Fentanil sequestrato agli spacciatori o la candeggina), solo in parte arginato da una maggiore ponderatezza dei politici. Non ci sono grossi cambiamenti all’orizzonte, nelle prossime settimane sicuramente gli Stati Uniti riprenderanno a uccidere i propri “cattivi cittadini”. Sarà anche quella una “piccola notizia”, e Nessuno tocchi Caino ve la darà.