Una “ingente mole di documenti“, tra cartelle cliniche, documenti cartacei e informatici, sarebbero stati sequestrati  degli investigatori della Guardia di finanza di Milano al Pio Albergo Trivulzio. Questa mattina, infatti, è scattato il blitz nella storica residenza per anziani, al centro delle indagini che dovranno far luce sui decessi avvenuti nella struttura a causa del Covid-19.

L’operazione, avvenuta nelle prime ore della mattinata, rientra infatti nell’ambito di un’inchiesta per omicidio colposo ed epidemia colposa coordinata dal procuratore aggiunto Tiziana Siciliano che vede indagato il direttore generale dell’istituto Giuseppe Calicchio. All’interno della residenza per anziani, sono morti un centinaio di pazienti tra la fine di febbraio e il mese di marzo, di cui 38 per Covid.

Al centro dell’inchiesta della Procura di Milano, i protocolli e le procedure tenute all’interno della struttura e l’utilizzo di guanti e mascherine da parte del personale sanitario. Anche Regione Lombardia e il Comune di Milano, da cui la struttura dipende, hanno nominato una commissione di esperti per verificare se ci siano state irregolarità all’interno della struttura.

Le acquisizioni degli uomini del Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza di Milano all’interno del Pio Albergo Trivulzio sono iniziate questa mattina e potrebbero proseguire per diversi giorni. Alcuni dipendenti nei giorni scorsi avevano dichiarato di aver ricevuto indicazioni esplicite di non indossare la mascherina per non spaventare gli ospiti. Tesi confutata da una novantina di medici della casa di riposo, che hanno fatto sapere con una lettera di aver sempre indossato le mascherine a partire dal 23 febbraio.

 

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