“Contro le vostre manganellate. Piantedosi dimettiti“. Con questo striscione principale, centinaia di studenti si sono radunati a Roma, in piazza Beniamino Gigli, davanti al Teatro dell’Opera, a poca distanza dal Viminale. La manifestazione è organizzata dalla Rete degli studenti medi del Lazio, in risposta alle cariche della polizia a Pisa e contro il ministro Matteo Piantedosi. Ma ad aderire sono altre sigle, come Anpi Roma, Arci Roma e Cgil Roma Lazio. Nella protesta sono state accese torce e fumogeni, e intonato cori.

Manifestazione studenti al Viminale

L’iniziativa è stata promossa “contro le manganellate e la gestione di Piantedosi. Per uno stato democratico che rispetti il diritto alla manifestazione”. Tanti i cartelli alzati dagli studenti e dalle studentesse: “Avete le mani sporche di sangue”, “Censura più manganelli uguale fascismo”, “Vogliamo cultura, ci date violenza“, “povera patria, schiacciata dagli abusi del potere”. Dopo pochi minuti, i manifestanti hanno iniziato un piccolo corteo e hanno raggiunto la sede del ministero dell’Interno, presidiata da blindati della polizia. Poi, però, sono ritornati nel luogo del presidio.

Manifestazione, l’intervento di Zingaretti

Tra le centinaia di persone, è presente anche Nicola Zingaretti, deputato del Pd ed ex governatore del Lazio. “Noi e le forze dell’ordine, in ruoli diversi, abbiamo lo stesso compito: difendere la costituzione, la libertà e la democrazia. Per questo denunciamo chi sbaglia, chi viola quei valori e chiediamo di chi è la responsabilità perché deve rispondere non a un partito ma alla costituzione”. “Le parole del presidente della Repubblica non sono altro che la massima straordinaria e positiva interpretazione del dettato costituzionale. Noi attendiamo in tempo bravissimi di capire cosa è successo. Chi dice che la colpa è della sinistra io rispondo che l’amarezza è nel fatto che i miei colleghi del centrodestra non sono qui a difendere i valori costituzionali che prevedono libertà e democrazia” ha aggiunto Zingaretti.

Manifestazione al Viminale, Giuseppe Conte: clima repressivo

Oltre Zingaretti, a due passi dal Viminale si è visto anche Giuseppe Conte, leader del Movimento 5 Stelle: “Al ministro dell’Interno abbiamo chiesto un’informativa urgente ma non vorrei scaricare sul singolo quella che è una responsabilità collettiva del governo, questo clima repressivo. E le dichiarazioni di esponenti di maggioranza lo confermano”.

Redazione

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