Tra un collegamento su ferro o su strada, c’è anche “una pista ciclabile”. Ha portato alla facili ironie della rete la proposta, esplicata anche in un tweet, del ministro della Infrastrutture Paola De Micheli sull’istituzione dell’ennesima commissione che possa valutare la soluzione migliore per collegare la Sicilia alla Calabria.

Di fatto stiamo parlando dell’eterno progetto sul ponte sullo Stretto, che periodicamente torna d’attualità nonostante il primo concorso internazionale di idee risalga addirittura al 1969. Del ponte si torna a parlare già da qualche mese, quando il governo Conte ha visto nei fondi che l’Unione Europea metterà a disposizione per la crisi economica dovuta al Coronavirus una chance per portare a termine l’infrastruttura.

Così in un tweet la De Micheli spiega che l’esecutivo ha “istituito una commissione per capire qual è lo strumento migliore per collegare la Sicilia alla Calabria. Per collegarle su ferro, su strada e con una pista ciclabile. L’opera che verrà deve essere sicura ed economicamente sostenibile”.

Il riferimento alla pista ciclabile ha scatenato la facile ironia dei social network, tra chi suggerisce l’uso del “filo dell’equilibrista”, a chi preferisce “calzari galleggianti per camminare sulle acque”, fino all’utente che spinge invece per la soluzione del “ponte tibetano, economico ed eco-sostenibile”.

A ironizzare sul caso anche un collega di governo, il ministro per il Sud Giuseppe Provenzano: “Non voglio citare il ponte sullo stretto di Messina su cui si esercita la fantasia dei miei colleghi di governo: ora dopo il ponte ci sarà il tunnel, le piste ciclabili, arriverà anche il monopattino, e spero che nessuno proponga la funivia o la catapulta”, ha detto l’ex vicepresidente dello Svimez intervenendo dal palco degli Stati generali promossi dalla CGIL Puglia in corso a Bari.

 

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Romano di nascita ma trapiantato da sempre a Caserta, classe 1989. Appassionato di politica, sport e tecnologia