Continua a crescere la tensione tra Serbia e Kosovo dopo l’agguato nei giorni scorsi di un un gruppo di paramilitari serbi contro una pattuglia della polizia nel nord del Kosovo (dove è presente una folta minoranza serba), uccidendo un agente. Tre componenti del commando serbo – guidato da Milan Radoicic, vice capo di un partito della minoranza serba nel nord del Kosovo sostenuto da Belgrado – sono rimasti uccisi. Gli Stati Uniti denunciano una presenza militare serba “senza precedenti” al confine con il Kosovo e chiedono a Belgrado di ritirarla immediatamente. “Stiamo monitorando un ampio dispiegamento militare serbo sul confine con il Kosovo, che comprende un posizionamento senza precedenti di artiglieria avanzata, tank ed unità di fanteria meccanizzata”, ha fatto sapere il portavoce del Consiglio nazionale di Sicurezza della Casa Bianca, John Kirby.

“Questo è uno sviluppo molto destabilizzante, che ha avuto luogo nella scorsa settimana e chiediamo alla Serbia di ritirare le truppe”, ha chiosato Kirby. Il consigliere per la Sicurezza Nazionale, Jake Sullivan, ha chiamato il premier kosovaro Albin Kurti per discutere l’escalation, ed esprimergli “la preoccupazione per la mobilitazione militare serba sul confine con il Kosovo”. Intanto il segretario di Stato, Antony Blinken, ha parlato al presidente serbo, Aleksandar Vučić, chiedendo “l’immediata de-escalation” e il ritorno all’accordo precedente per normalizzare le relazioni con il Kosovo.

Ieri, venerdì 29 settembre, la Nato ha annunciato di essere pronta a rafforzare l’organico della Kfor, la forza che dispiega in Kosovo, per “far fronte alla situazione” venutasi a creare. “Il Consiglio della Nato ha autorizzato forze aggiuntive per far fronte alla situazione”, ha dichiarato il segretario generale dell’Alleanza Jens Stoltenberg in un comunicato, con il Ministero della Difesa britannico che ha indicato che un battaglione, circa 500-650 uomini, era stato messo a disposizione della Kfor, in caso di necessità in Kosovo. Questo battaglione, il primo battaglione del reggimento reale Principessa del Galles, e’ arrivato “recentemente nella regione” per le esercitazioni pianificate da lunga data, aggiunge il ministero britannico. “Adotteremo sempre tutte le misure necessarie per mantenere un ambiente sicuro e protetto e la liberta’ di movimento per tutte le persone che vivono in Kosovo”, ha ricordato il Stoltenberg.

Le notizie dai Balcani sono molto preoccupanti: le truppe serbe ammassate al confine col Kosovo devono indurre tutti ad aumentare gli sforzi diplomatici ma anche a rafforzare il ruolo della NATO come forza di interposizione e di pace. Un pensiero ai soldati italiani della Kfor”. Lo scrive sui suoi canali social il senatore Enrico BORGHI, capogruppo di Azione-Italia Viva-Renew Europe del Senato.

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