Se i salari continuano a essere bassi – come ha ricordato il Presidente Mattarella – non c’entrano né l’assenza del salario minimo, né l’austerità, né gli imprenditori. Il motivo è molto semplice: da un quarto di secolo la produttività del lavoro non cresce più. E dall’esecutivo tardano ad arrivare le misure che permettano davvero ai salari di tornare a crescere. La priorità è quella. Ma non per tutti. Se tutti i contratti fossero adeguatamente aggiornati, i salari aumentati e le gabbie salariali indicizzate, i sindacati non avrebbero più margini di manovra. E forse ragion d’essere.

Il bilancio di Giorgia Meloni

Palazzo Chigi convoca un Consiglio dei ministri che viene premesso da un video che la premier Giorgia Meloni affida ai social. «Anche quest’anno il governo ha deciso di celebrare la festa dei lavoratori con i fatti». Giorgia Meloni fa il bilancio delle politiche occupazionali, mentre a Palazzo Chigi va in scena la conferenza post-Cdm. In 200 secondi, la premier rivendica risultati e annuncia nuove risorse: «reperito insieme all’Inail altri 650 milioni di euro» per la sicurezza sul lavoro, tema che sarà discusso con le parti sociali l’8 maggio.

Alla vigilia del 1° maggio, Meloni riprende i due temi cari a Mattarella: salari e sicurezza. Sui primi, rivendica l’inversione di tendenza: «tra il 2013 e il 2022… in Italia diminuiva del 2%», mentre ora «le famiglie stanno progressivamente recuperando il loro potere d’acquisto». Poi il lavoro, sui cui Meloni rivendica i frutti della sua azione di governo, e che probabilmente beneficiano anche dei lasciti di Mario Draghi: «oltre un milione di posti in più», «record di occupati», «tasso di occupazione femminile mai così alto» e «disoccupazione ai minimi da 18 anni». Dati che fanno dire alla premier che «l’Italia è sempre di più una Repubblica fondata sul lavoro». Ma un’altra faccia c’è. Ed è quella, richiamata dal Capo dello Stato, delle morti bianche: «Anche negli ultimi giorni nuove vittime, nuovi infortuni. Non si può morire così». Dopo il cordoglio, l’impegno: «La patente a crediti, l’assunzione di nuovo personale ispettivo, le risorse per premiare le imprese che investono in prevenzione». Con i fondi appena annunciati, il pacchetto sicurezza sale a «oltre 1 miliardo e 200 milioni». Obiettivo: premiare le aziende virtuose, con particolare attenzione all’agricoltura, e rafforzare la «cultura della prevenzione».

Il confronto dell’8 maggio

Tra le misure anche la formazione e l’estensione strutturale dell’assicurazione Inail a studenti e docenti. Ma, avverte Meloni, nessun decreto prima del confronto: «vogliamo condividere queste misure con le parti sociali». Calderone conferma: appuntamento l’8 maggio, per costruire «un’alleanza tra istituzioni, sindacati, associazioni datoriali per mettere la sicurezza sul lavoro in cima alle priorità dell’Italia». Da parte del ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, due iniziative approvate dal Cdm. Aggredire un docente a scuola sarà un reato punibile con l’arresto in flagranza: si continuano ad aumentare i delitti e le pene, a ogni nuovo Cdm, con un’inflazione panpenalista impressionante. E da oggi in poi – mentre chi vuole si informa sulla rete – servirà il consenso preventivo e in forma scritta da parte dei genitori per consentire ai figli di prendere parte ad attività didattiche legate a “temi sensibili” come la sessualità. Dunque tutti sui social per informarsi, mentre farlo a scuola diventa un po’ complicato: il Cdm ha dato il via libera allo schema di legge “disposizioni in materia di consenso informato in ambito scolastico”: i genitori dovranno essere preventivamente informati sui contenuti dei corsi – attività extracurriculari e ampliamento dell’offerta formativa – e comunicare alla scuola, in forma scritta, la loro decisione.

Mentre Palazzo Chigi assicura che tutti i dati macroeconomici volgono al bello, dal Mef arrivano le dimissioni di un pezzo da novanta di via XX settembre. Marcello Sala, Direttore generale dell’Economia al Mef, ha rassegnato ieri le sue dimissioni. Entrerà nel Consiglio di amministrazione di Nexi, fintech dei pagamenti elettronici, si affretta a far sapere il dicastero guidato da Giancarlo Giorgetti, che ha indicato subito il successore, l’avvocato Francesco Soro. Sul tavolo di Palazzo Chigi rimangono nomine per il rinnovo dei CdA in scadenza di diverse aziende, tra cui Fincantieri, Sace, Snam, Italgas, Simest, Aspi – Autostrade e Invitalia.

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Ph.D. in Dottrine politiche, ha iniziato a scrivere per il Riformista nel 2003. Scrive di attualità e politica con interviste e inchieste.