Il pullman era già quasi pieno, tra posti a sedere e posti in piedi. Ma l’autista ha acconsentito a far salire un altro folto gruppo di passeggeri. È successo sull’isola di Procida. Un atteggiamento che ai tempi dell’emergenza coronavirus risulta sconsiderato e pericoloso.

Il fatto è stato segnalato da un lettore. È successo stanotte, all’1:00 circa. L’autobus L1, che parte dal porto di Procida e arriva a Marina di Chiaiolella, aveva allo stazionamento tutti i posti a sedere occupati (11/12) con altre due persone in piedi per un totale di 13/14 persone. Il massimo della capienza del bus dovrebbe essere di 18 persone, tra seduti e in piedi.

Una signora, poco prima della partenza, ha chiesto all’autista se un gruppo di 14 persone potesse salire a bordo. L’autista ha acconsentito causando di fatto un assembramento. “L’autista non ha dato ascolto – racconta il lettore – alle mie lamentele. Anzi, ha replicato con toni piuttosto bruschi. Alla fine si è trattato di un assembramento autorizzato”.

Alla richiesta di far scendere i passeggeri in esubero, l’autista si è rifiutato ed è partito. Alcuni passeggeri hanno allora contestato l’autista e le persone salite a bordo. Il fatto è stato segnalato dallo stesso lettore anche ai carabinieri.

Umberto De Gregorio, presidente di Eav e membro di giunta di Asstra (associazione nazionale di categoria delle aziende di trasporto) aveva sottolineato in un’intervista l’importanza di mantenere le distanze sui mezzi di trasporto. “Non sono affatto ottimista per come si svolgeranno le cose in autunno – aveva denunciato a Il Mattino – se non cambierà qualcosa sarà il caos. La misura fondamentale sarà la differenziazione degli orari di apertura e chiusura degli uffici e anche dell’ingresso nelle scuole”. Ma tutta questa premura e preoccupazione sembrerebbero assenti a Procida.

Antonio Lamorte

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