Esteri
“Putin è paranoico, vive isolato”: l’ex guardia del corpo rivela i segreti dello Zar dopo la fuga dalla Russia

Gleb Karakulov ha viaggiato con Vladimir Putin per 180 missioni in 13 anni di servizio. Lavorava per l’Fso, il Servizio Federale di Protezione responsabile delle scorte del presidente russo e degli alti ranghi dello Stato. Era ingegnere della squadra delle comunicazioni. È scappato dalla Russia in Turchia, dopo l’ultima trasferta ad Astana, lo scorso ottobre. È considerato un disertore a Mosca. Ha rilasciato una lunga intervista a Dossier Center con dichiarazioni esclusive sul Presidente russo. “Nel febbraio 2022 è scoppiata una guerra criminale e non potevo più scendere a compromessi con me stesso. Non potevo restare al servizio di questo presidente. Lo considero un criminale di guerra”, ha detto lanciando un appello, chiedendo ai colleghi di non seguire più “gli ordini di questo criminale di guerra”.
Dossier Center è il sito web finanziato da Mikhail Khodorkovsky, oppositore di Putin. Scrive che Karakulov è l’ufficiale dell’intelligence di grado più alto nella storia recente della Russia a disertare in Occidente. Ha rilasciato dichiarazioni sullo stato di salute di Putin, sulle sue abitudini, sulle sue supposte manie e paranoie dopo mesi di speculazioni ed esclusive neanche una volta confermate o provate dello stato fragile della salute del Presidente russo – si era parlato a più riprese di tumore e di Parkinson. Secondo l’ex 007 il Presidente russo dall’inizio dell’invasione dell’Ucraina evita gli aerei e viaggia su uno speciale treno blindato e chiede di vedere i canali della televisione di Stato ovunque, anche nelle sue missioni all’estero. Lo scorso ottobre ha ordinato un bunker presso l’ambasciata russa in Kazakhstan dotato di una linea di comunicazione sicura.
“Il programma di lavoro del Presidente – ha raccontato Karakulov – è estremamente serrato ed è sempre circondato dal personale di sicurezza, molte persone, quindi, no, sarebbe problematico avvicinarsi a lui e, per esempio, chiedergli: ‘Come stai?’. Putin lavora molto; puoi vederlo durante i suoi viaggi di lavoro. Non va a letto fino alle 2 o 3 del mattino, ora di Mosca“. Karakulov non avrebbe mai visto Putin con un telefono cellulare, “tutte le informazioni che riceve le riceve solo da persone a lui vicine. Vive cioè in una sorta di bolla informativa”.
Karakulov esclude problemi seri di salute – “se ha problemi di salute, devono essere dovuti alla sua età. Beh, probabilmente li ha. Ma non è niente di troppo serio, immagino. Gode di una salute migliore di molte altre persone della sua età” – ma riconosce quella che appare come una sorta d’ipocondria, esponenzialmente cresciuta dall’esplosione della pandemia da covid-19. “Continuava ad aver paura del covid e costringe chiunque passi del tempo con lui in una stanza a sottoporsi a quarantena. Teme per la sua vita in modo patologico. Si è isolato dal mondo con barriere di ogni tipo, anche dopo la fine delle restrizioni Covid. Il suo rapporto con la realtà è distorto”.
Karakulov ha parlato della famiglia di Putin come di un “segreto di Pulcinella” di cui gli agenti in servizio dell’Fso parlano liberamente. Sarebbe stato uno di questi a confermare l’esistenza del Palazzo sul Mar Nero e l’esistenza di uffici identici in diverse residenze, così da poter far credere di essere sempre al lavoro al Cremlino. “Personalmente ho visto Putin nel suo ufficio a Sochi mentre la televisione rendeva noto che stava ricevendo qualcuno nella sua residenza di Novo Ogarevo, alle porte di Mosca”.
Karakulov ha raccontato di aver cominciato a nutrire riserve su Putin a partire dal 2014, dall’invasione e annessione della Crimea. Dossier Center ha intervistato Karakulov più volte e ha condiviso il video e le trascrizioni di oltre sei ore di queste interviste con Associated Press, oltre che con la Danish Broadcasting Corporation DR, la televisione svedese SVT e la Norwegian Broadcasting Corporation NRK. Il Dossier Center ha confermato l’autenticità del passaporto e della carta d’identità lavorativa dell’UST di Karakulov e ha effettuato un controllo incrociato dei dettagli della sua biografia con i documenti del governo russo, i dati personali trapelati e i post sui social media, tutti esaminati da AP, che ha anche confermato in modo indipendente l’identità di Karakulov.
L’ex agente dopo esser fuggito in Turchia con tutta la famiglia, è stato trasferito in un luogo sicuro e segreto. “Considero Putin un criminale di guerra e sarebbe stato un reato ancora peggiore della defezione rimanere al lavoro come se nulla fosse”, ha detto spiegando le ragioni della sua fuga. “Non mi stanno ancora cercando con il Novychok, ma sono andati a far visita a più di un mio familiare”.
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