L’effetto paradossale dell’invasione russa in Ucraina? Vedere i Paesi membro della Nato avvicinarsi sempre più ai suoi confini. È questo in fondo il risultato più clamoroso dal punto di vista delle relazioni internazionali della “operazione militare speciale” iniziata lo scorso 24 febbraio 2022 dalle truppe del Cremlino in Ucraina.

Così oggi la Finlandia, che domenica ha virato a destra con la vittoria alle elezioni dei conservatori di Petteri Orpo e la grande sorpresa dei ‘sovranisti’ euroscettici di Riikka Purra, entrambi davanti ai socialdemocratici della premier uscente Sanna Marin, entra a far parte della famiglia Nato, il 31esimo Paese a diventare membro dell’Allenza Atlantica.

Helsinki che rinuncia così alla sua storica neutralità sulla spinta dell’invasione da parte dell’esercito di Vladimir Putin in Ucraina: un processo che si formalizzerà oggi dopo il via libera votato dai Parlamenti di Ungheria e Turchia. Per Jens Stoltenberg, segretario generale dell’organizzazione fondata proprio il 4 aprile del 1949, quella odierna “è una giornata storica perché tra poche ore accoglieremo la Finlandia come trentunesimo membro della nostra Alleanza”, ha detto al suo arrivo alla ministeriale Esteri al quartier generale della Nato a Bruxelles.

Basta guardare alla mappa per capire quanto la Finlandia sia strategica e importante per la sicurezza della regione baltica”, ha evidenziato Stoltenberg, sottolineando come “da oggi l’articolo 5 del Trattato della Nato”, che sancisce il principio della difesa collettiva dell’Alleanza, sarà applicato anche ad Helsinki, che “otterrà una garanzia di sicurezza di ferro”. L’adesione all’alleanza, ha concluso il segretario generale dell’Alleanza Atlantica, dimostra che “la Finlandia è Paese sovrano e indipendente e che la Nato è un’alleanza di democrazie“.

La cerimonia di adesione della Finlandia si è svolta a Bruxelles a margine di una riunione dei ministri degli Esteri dei paesi membri della Nato. A rappresentare la Finlandia c’erano il presidente Sauli Niinisto e due membri del governo uscente: il ministro degli Esteri Pekka Haavisto e il ministro della Difesa Antti Kaikkonen.

Ma praticamente in contemporanea è arrivata anche la risposta russa, che si trova dunque a condividere oltre mille chilometri di confini nord-occidentali con un Paese membro della Nato. Tramite il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, Mosca ha fatto sapere di essere pronta a “contromisure per garantire la sicurezza del Paese“, ha detto Peskov, citato dalla Tass. “L’ingresso della Finlandia nella Nato – ha aggiunto il funzionario russo – rappresenta una nuova escalation, ponendo una minaccia alla sicurezza della Russia”. Per questo motivo, “Mosca seguirà con attenzione i movimenti di armi e infrastrutture militari sul territorio finlandese e annuncerà la sua risposta a tempo debito”, ha concluso Peskov, mentre il ministro della Difesa russo Serghei Shoigu ha evocato con l’adesione di Helsinki alla Nato “rischi di una significativa espansione del conflitto”.

Avatar photo

Romano di nascita ma trapiantato da sempre a Caserta, classe 1989. Appassionato di politica, sport e tecnologia