Il responsabile della Comunicazione Istituzionale della Regione Lazio, Marcello De Angelis, ha rassegnato quest’oggi le dimissioni dal proprio incarico. La volontà espressa in una lettera al governatore Francesco Rocca in cui si legge: “Dopo attenta riflessione, mi trovo nelle condizioni di dover fare una scelta di cui mi assumo tutta la responsabilità. Sono stato messo alla gogna per un post su Facebook in cui ho espresso perplessità su una vicenda giudiziaria (relativa alla strage di Bologna, ndr) sulla quale molti altri prima e meglio di me e in modo più autorevole, si erano pronunciati in maniera analoga. Rivendico il diritto al dubbio e al dissenso anche se non posso negare di essermi espresso in modo inappropriato e per questo ho chiesto scusa. Ho scatenato dure pressioni politiche contro l’Istituzione che oggi rappresenti e, pur nella consapevolezza che i tuoi avversari non hanno argomenti o la forza per importi le decisioni che auspicherebbero, la mia stessa coscienza è più forte e più legittimata di loro a chiedermi di fare un passo indietro. La mostruosa macchina del fango può stritolare chiunque e mi ha preso di mira mettendomi alla gogna rovistando nella mia vita. Ho pagato tragicamente per metà della mia esistenza colpe che non avevo, ma non posso affrancarmi dall’unica cosa di cui mi sento vergognosamente responsabile: aver composto in passato un testo di una canzone che considero un messaggio di odio insensato nei confronti di esseri umani senza colpa, molti dei quali sono oggi miei amici e amiche, colleghi, vicini di casa, persone che apprezzo, ammiro, a cui voglio bene e persino miei familiari. Non so se potrò mai perdonarmi per questa cosa e non mi aspetto che lo facciano altri“.

I fatti

Diverse le accuse rivolte al responsabile della Comunicazione Istituzionale della Regione Lazio. In primis un testo antisemita, risalente alla sua giovinezza, riemerse di recente. Era il 1995 quando l’ex terrorista, all’epoca nel gruppo 270bis, scriveva: “Troppo ci pesava portare sulla schiena il dominio di una razza di mercanti”, con riferimento al popolo ebraico. “Gridano Shalom bruciandoci le case, cantano pace e ci violentano le donne”.

Lo scorso mese poi, un suo commento sulla strage di Bologna aveva lasciato tutti senza parole: “Fioravanti, Mambro e Ciavardini sono innocenti. Magistrati e cariche istituzionali mentono”, costringendolo alle scuse.

L’ultimo caso soltanto pochi giorni fa, il 24 agosto, quando l’ex deputato del Pd Emanuele Fiano, membro della Comunità ebraica e figlio di un uomo sopravvissuto alla Shoah, aveva alla luce un post di De Angelis denso d’antisemitismo, divulgandone il contenuto su Facebook: lo scorso 21 dicembre l’ex terrorista aveva postato l’immagine del candelabro Yule, offerto come omaggio dal criminale Heinrich Himmler ai camerati delle SS per il capodanno. “I nazisti dovevano accenderlo il 21 dicembre per il solstizio, seguendo la passione himmleriana. Dillo cosa sei, abbi il coraggio delle tue idee, ti piace ancora Himmler? Ti riconosci nel nazismo? Porti avanti quelle tradizioni? Cosa vuol dire che non sei più quello delle canzoni antisemite se poi fai gli auguri il 21/12 con il porta candela delle SS? Non avete neanche il coraggio”, aveva scritto Fiano.

Il commento di Rocca

“Prendo atto delle dimissioni di Marcello De Angelis dal ruolo di Capo della Comunicazione Istituzionale della Regione Lazio. Lo ringrazio per il prezioso lavoro svolto finora e per il senso di responsabilità dimostrato. Così come ha la mia gratitudine per aver messo al riparo l’Istituzione che presiedo dalle inaccettabili strumentalizzazioni di queste settimane, pagando il prezzo per una canzone scritta 45 anni fa e rispetto alla quale ha manifestato pubblicamente tutto il suo imbarazzo e orrore. Testo, peraltro, già noto quando in passato aveva ricoperto ruoli come quello di parlamentare e direttore di testate. Posso testimoniare in prima persona l’evoluzione della personalità di De Angelis. Un percorso di maturazione, di autoconsapevolezza e di trasformazione interiore. Sicuramente tutto questo non può cancellare il suo passato, ma ha forgiato e continuerà a formare il suo presente e il suo futuro” ha dichiarato Francesco Rocca.

 

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