Dal Natale in rosso a quello in giallo, come il colore delle restrizioni che potrebbero entrare in vigore tra meno di un mese in diverse regioni. È questo lo scenario che emerge dall’ultimo monitoraggio quotidiano dell’Agenas, l’Agenzia nazionale per i Servizi sanitari regionali, aggiornati all’8 dicembre.

Quelle più a rischio sono sei, con le strutture ospedalieri sotto stress per i livelli di occupazione in particolare delle terapie intensive. Va detto che i parametri per finire in zona gialla sono l’incidenza contagi ogni 100 mila abitanti superiore a 50 e la percentuale di posti letto occupati da pazienti positivi al Coronavirus, nelle terapie intensive (oltre il 10%) e in area medica (superiore al 15%).

Attualmente la zona gialla è in vigore esclusivamente in Friuli Venezia Giulia e dalla Provincia autonoma di Bolzano, passata nella prima fascia di restrizioni da lunedì 6 dicembre.

Dall’ultimo monitoraggio Agenas in particolare sono sei le Regioni o Province autonome che superano il tasso di occupazione di posti letto da parte dei pazienti Covid in terapia intensiva: Trento (17%, con un balzo del +4% in un giorno), Friuli Venezia Giulia (15%), Lazio, Liguria, Marche e Veneto (al 12%).

La ‘fatidica’ soglia del 15 per cento in area medica è stata invece superata dal Friuli Venezia Giulia (23%), Valle d’Aosta (22%), Pa di Bolzano (19%) e Calabria (17%).

A rischiare la zona gialla entro Natale sono dunque la Provincia autonoma di Trento, il Lazio, la Liguria, le Marche, il Veneto e la Calabria.

GLI ALTRI DATI DALLE REGIONI – A livello nazionale, come riporta l’Ansa citando i dati Agenas, il tasso di occupazione di posti letto da parte dei pazienti Covid resta al 10% in area medica (posti letto nei reparti ordinari) e al 9% in area critica (posti letto in terapia intensiva), ma con notevoli differenze regionali.

In particolare queste le variazioni percentuali rispetto al giorno precedente: le intensive sono in crescita in Abruzzo (dove arrivano al 6%), Campania (al 5%), Lazio (al 12%), Pa di Trento (al 17%), in Piemonte (al 7%). Mentre calano in Calabria (al 9%), Friuli Venezia Giulia (al 15%), Umbria (all’8%). I ricoveri in area medica sono in crescita in Calabria (al 17%), Liguria (al 12%), Marche (al 12%), Valle d’Aosta (al 22%). Mentre risultano in calo in Friuli Venezia Giulia (al 23%), Molise (al 6%), nella Pa di Bolzano (al 19%), Veneto (all’11%).

NESSUN NNUOVO LOCKDOWN IN ITALIA – Intervenendo ad “Agorà” su Rai3 questa mattina, il sottosegretario alla Salute Andrea Costa ha invece rassicurato sull’ipotesi di un lockdown in Italia sulla scia della crescita dei contagi.

“Ricordiamo che non chiuderà più niente nel nostro Paese”, ha chiarito Costa, che ha quindi sottolineato come grazie all’introduzione lunedì 6 dicembre del Super green pass “abbiamo cercato di anticipare gli scenari nel nostro Paese. L’introduzione anticipata del Super Green pass è stata fatta per prevenire scenari peggiori, qualora ci dovesse essere un cambio di colore in alcune regioni. Ma non chiuderà più niente nel nostro Paese anche se, ovviamente, ci sono alcune limitazioni per i non vaccinati”.

Redazione

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