Altro episodio di violenza nella notte a Napoli. Un altro fendente, un altro coltello che spunta in mezzo a una ressa tra giovanissimi, questa volta durante una partita di calcetto, e che colpisce un ragazzo. Ha soli 13 anni il giovanissimo che si è presentato la scorsa notte presso il pronto soccorso dell’Ospedale Vecchio Pellegrini, a Montesanto, nel Centro Storico, con una ferita di arma da taglio nella regione pubica.

Sul caso indagano i carabinieri della compagnia Napoli centro. È ancora da chiarire tutta la dinamica dell’accaduto. Una prima ricostruzione dei fatti, ancora da verificare e da accertare, rimanda a una ressa esplosa mentre si giocava una partita di calcetto. A via Acton, nei pressi del Lungomare.

Il 13enne non stava giocando, era spettatore della partita. Sul campo sarebbe esplosa una lite che avrebbe coinvolto anche lui. A quel punto sarebbe stato colpito dal fendente scagliato da uno sconosciuto. Il minorenne è stato dimesso con una prognosi di otto giorni e affidato ai familiari. I militari indagano per ricostruire la dinamica che ha portato a un nuovo ferimento di un giovanissimo.

Solo qualche giorno fa, nella notte a cavallo tra l’11 e il 12 luglio scorsi, un’aggressione che aveva raggiunto visibilità nazionale. Un 16enne ha sfregiato con un oggetto ancora da chiarire, un oggetto non rinvenuto e contundente, forse un tagliaunghie, la sua ex fidanzata di 12enne. L’episodio nella stessa zona di Montesanto. Al ragazzino, che oggi sarà ascoltato dal gip Paola Brunese per l’udienza di convalida del fermo emesso dalla Procura dei Minorenni, l’articolo 583 quinquies del codice penale, previsto dal cosiddetto “codice rosso”. Rischia da otto a quindici anni di reclusione.

L’avvocato del 16enne, Dello Iacono, aveva dichiarato a questo giornale come l’aggressione non sia stata premeditata dal ragazzo e come quest’ultimo, pentito del gesto, non volesse uccidere. Il legale aveva parlato del ragazzo cresciuto “in un contesto assolutamente degradato, basti pensare che il padre è in galere e che il nonno, pure lui dentro, sta scontando l’ergastolo. Non è certo cresciuto con dei modelli sani. Il contesto familiare conta moltissimo: un riferimento deviato diventa deviante”.

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Giornalista. Ha studiato Scienze della Comunicazione. Specializzazione in editoria. Scrive principalmente di cronaca, spettacoli e sport occasionalmente. Appassionato di televisione e teatro.