Per la prima volta in un essere umano è stato rilevato il virus dell’influenza aviaria H5N8: è successo in Russia, a sette dipendenti di un’azienda di pollame nel sud del Paese, tutti con sintomi lievi. Il contagio è stato isolato e confermato dagli scienziati russi del laboratorio “Vektor”, e il governo di Vladimir Putin ha fatto sapere di aver allertato immediatamente l’Organizzazione mondiale della sanità. La direttrice dell’agenzia federale russa per i controlli sanitari, Anna Popova, ha specificato che “il virus può essere trasmesso dagli uccelli all’uomo” ma “non può essere trasmesso da un essere umano a un altro”.

Fino ad ora quando si è parlato di influenza aviaria ci si è riferiti al ceppo noto per essere capace di contagiare l’uomo, denominato H5N1. Nelle epidemie dal 2003 ad oggi è stata documentata la possibilità per il virus di circolare direttamente tra umani, in alcuni casi portando a forme acute di influenza e anche la morte.

Diversi sono i focolai in allevamenti delle varie influenze segnalati ogni anno. In Italia ne è stato identificato a gennaio proprio uno di H5N8, in un allevamento a Lugo, in provincia di Ravenna, in due esemplari di gru coronate grigie, poi decedute a causa dell’infezione.

Per lo stesso motivo verso la fine dello scorso dicembre in Francia sono state abbattute oltre 400mila anatre. Alla fine del 2019, invece, la Polonia ha segnalato il primo focolaio da virus H5N8 in un allevamento di tacchini da carne. Segnalati casi anche in Ungheria, Slovacchia, Romania e Repubblica Ceca e Ucraina. L’influenza aviaria è una malattia altamente contagiosa che colpisce per lo più gli uccelli selvatici, che a loro volta contagiano uccelli domestici quali polli, anatre, tacchini e altri animali da cortile.

“Non c’è nessun presupposto per creare nuovo panico e allarmarsi, ma dobbiamo assolutamente fare attenzione”, ha dichiarato Maria Rita Gismondo, direttrice del Laboratorio di Microbiologia dell’ospedale Sacco di Milano. Secondo la dottoressa, la cautela deve essere massima “perché tutte le volte che appare un nuovo virus dobbiamo cercare in ogni modo di non farlo propagare”.

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Napoletano, Giornalista praticante, nato nel ’95. Ha collaborato con Fanpage e Avvenire. Laureato in lingue, parla molto bene in inglese e molto male in tedesco. Un master in giornalismo alla Lumsa di Roma. Ex arbitro di calcio. Ossessionato dall'ordine. Appassionato in ordine sparso di politica, Lego, arte, calcio e Simpson.