Era tutto pronto a Piazzale Clodio per  l’udienza che vede imputato Roberto Saviano per diffamazione nei confronti del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini. Il giudice,  il pm e gli avvocati tutti schierati. Saviano seduto al suo posto con tanto di fan al seguito e ovviamente un capannello di giornalisti dentro e fuori dal tribunale. Peccato che alla fine Salvini non sia pervenuto, ma in realtà tutti se l’aspettavano.

“Scusate ma ho un pranzo” questa una delle due motivazioni apprese da fonti della difesa di Saviano nel corso dell’udienza al tribunale monocratico di Roma. Del resto oggi è Sant’Ambroeus e stasera il ministro Salvini è anche atteso alla Prima della Scala. Già nelle ultime ore ha avuto a che fare con la senatrice Liliana Segre che voleva fuggire dal Palco Reale per non stargli accanto, ci mancava solo Saviano.

“Il primo impegno poteva essere sostenuto a Roma e sul secondo stendo un velo pietoso, per questo chiedo che sia rigettato l’impedimento di Salvini e venga disposta una ammenda per il ministro”, afferma la difesa dello scrittore. I post, oggetto del capo di imputazione in cui si contesta di aver offeso la reputazione del leader leghista, risalgono al giugno 2018 e in uno di questi Salvini veniva definito da Saviano “ministro della malavita”

Il processo per diffamazione “Salvini il ministro della mala vita”

I fatti si riferiscono ad un post pubblicato da Saviano sui social, dove definì Salvini il “ministro della mala vita” citando una definizione che Gaetano Salvemini riservò a Giovanni Giolitti, “perché utilizzava il Sud Italia come bacino di voti, dimenticandolo una volta vinte le elezioni”.

Le motivazioni dell’assenza di Salvini: arriva la giustificazione scritta

Il rinvio è stato motivato dal fatto che Salvini, a causa di una conferenza online sulle ferrovie calabresi e per un pranzo di beneficenza non poteva essere in aula, come scritto nel documento inviato al tribunale per l’impedimento. L’avvocato di parte civile aveva chiesto l’applicazione di una multa nei confronti del ministro Salvini, poiché secondo il legale non sarebbero motivi validi per un rinvio. Il giudice ha rinviato a luglio.

 

 

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