Ha la forma di una piccola molletta da attaccare all’estremità del dito e in pochi secondi riesce a misurare la quantità di ossigeno presente nel sangue. Si tratta del saturimetro, uno strumento utilizzato quotidianamente da medici e infermieri, ma che oggi potrebbe rivelarsi fondamentale da avere in casa, soprattutto per quei pazienti positivi al Covid-19 non ricoverati ma in isolamento domiciliare.

A lanciare la proposta al ministro Speranza è stato lo stesso presidente nazionale Sis 118, Mario Balzanelli. Il paziente, infatti, sarebbe in grado di avvisare il 118 quando il livello di saturazione è in calo, preannunciando un peggioramento delle funzioni respiratorie.  “Si può anticipare così – avvisa Balzanelli – il prima possibile, la decisione di immediato ricovero ospedaliero”.

Una strategia fondamentale che permetterebbe, inoltre, di non ospedalizzare il paziente quando le sue condizioni sono già critiche e magari necessitano, da subito, il ricorso alla terapia intensiva.

“Quando il paziente lamenta dispnea, i polmoni, come documentano nella nostra esperienza le Tc del torace effettuate al momento stesso dell’ingresso in ospedale – prosegue – sono già ampiamente interessati dagli infiltrati infiammatori che rappresentano la base della polmonite da coronavirus e quindi sono in una fase clinica obiettiva di maggiore gravità che, di conseguenza, pone il soggetto a più elevato rischio complessivo di mortalità”, spiega Balzanelli. E avvisa: “La condizione di insufficienza respiratoria acuta va, quindi, rilevata nelle fasi cliniche assai precoci, quando non è ancora avvertita dal paziente, ma è evidenziate dalla precoce riduzione della quantità di ossigeno trasportata in circolo dai globuli rossi , mediante l’utilizzo del saturimetro“.

In linea generale, una saturazione superiore al 96% è indice di buona salute mentre un parametro inferiore al 95% indica una carenza di ossigeno ossigeno da segnalare al proprio medico.

 

 

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