Dal mea culpa di Palazzo Chigi, caduto nella trappola del duo comico russo Vovan e Lexus, alla nuova versione fornita da Alfredo Mantovano, sottosegretario alla presidenza del Consiglio, che oggi spiazza tutti nell’affermare che la premier Giorgia Meloni “l’ha capito subito” che dall’altro lato della cornetta non c’era il presidente della commissione dell’Unione Africana Moussa Faki. “Subito?” chiedono i giornalisti presenti all’esterno di Palazzo Chigi. “E certo” la risposta flash di Mantovano prima di entrare nella sede del governo italiano senza rispondere ad altre domande.

Insomma a distanza di 24 ore dall’ammissione dello staff della premier, che ieri in una nota ha sottolineato il proprio rammarico “per essere stato tratto in inganno da un impostore che si è spacciato per il presidente della Commissione dell’Unione Africana e che è stato messo in contatto telefonico con il presidente Meloni”, arriva la nuova versione di Mantovano secondo cui la premier, evidentemente molto più reattiva del suo entourage, ha subito capito che si trattava di uno scherzo, di una provocazione. E lo spiega rispondendo a una domanda de ilfattoquotidiano.it all’esterno di Palazzo Chigi.

Scherzo telefonico avvenuto 40 giorni fa

Fonti di palazzo Chigi ieri avevano spiegato che “nonostante il tentativo di farle dire frasi ‘scomode’ Meloni ha invece ribadito nella sostanza le posizioni assunte dal governo, pur nei toni consueti di estrema cortesia formale che si tengono in interlocuzioni con rappresentanti istituzionali stranieri”. “Il presidente del Consiglio, nonostante le provocazioni, ha confermato il pieno sostegno all’Ucraina e le politiche italiane di contrasto all’immigrazione illegale”, concludono le fonti.

Uno scherzo telefonico che risale al 18 settembre scorso ed è emerso solo dopo 40 giorni. Lo stesso Mantovano ieri era stato chiamato in causa da Lorenzo Guerini, presidente del Copasir: “Ho avuto, appena uscita la notizia, una conversazione telefonica con il sottosegretario alla presidenza del Consiglio e autorità delegata, Alfredo Mantovano, che mi ha utilmente e adeguatamente ragguagliato su quanto avvenuto. Al netto delle legittime considerazioni che ciascuno può formulare sull’episodio – sottolinea Guerini – è prioritario agire affinché simili circostanze non si ripetano in futuro, consapevoli che possono essere considerate, tra le diverse ipotesi, anche come attività con fini malevoli e che quindi necessitano della massima attenzione”.

 

Redazione

Autore