Non c’è solo il rincaro del gas a spaventare gli italiani. Come ben sa chi possiede una vettura, una moto o un camion, il prezzo del carburante ha raggiunto picchi mai visti prima, con diesel e benzina che in alcune stazioni di rifornimento hanno raggiunto o superato i 2,5 euro al litro.

Una situazione insostenibile economicamente per gli autotrasportatori, che a partire da lunedì 14 marzo sospenderanno a livello nazionale i loro servizi “per cause di forza maggiore”, ovvero l’esplosione dei costi del carburante.

Ad annunciarlo è Trasportounito che precisa come non si tratti di uno sciopero né di una rivendicazione specifica, bensì di un’iniziativa finalizzata a coordinare le manifestazioni sullo stato di estrema necessità del settore.

Ma in Sardegna la sospensione dei servizi è diventata di fatto una mobilitazione di protesta.  Circa 450 autotrasportatori sardi senza sigle sindacali pronti a sistemare i loro mezzi davanti ai porti e alle zone industriali in occasione della protesta proclamata per il 14 marzo, col coinvolgimento degli scali di Cagliari, Olbia, Oristano e Porto Torres.

A spiegarlo è all’Ansa Gabriele Frongia, uno degli autotrasportatori che si sono autoconvocati ieri a Tramatza, in provincia di Oristano, decidendo la mobilitazione: “Andremo avanti a oltranza”, spiega all’agenzia, precisando che si tratterà di una protesta pacifica senza blocchi stradali. “Siamo tutti d’accordo: così non si può lavorare, con il prezzo del gasolio a questi livelli non è possibile andare avanti”, denuncia Frongia.

Proprio sull’isola da ieri si è scatenato il panico dopo la diffusione virale di un messaggio audio di un autotrasportatore che parlava di uno sciopero di 15 giorni che avrebbe portato al blocco della Sardegna, in particolare dell’arrivo di genere alimentari.

Una ‘minaccia’ che ha provocato una psicosi e la corsa immediata a fare scorte nei supermercati. Annuncio che stato prontamente smentito da sindacati e autotrasportatori: “Si tratta di un messaggio di un lavoratore disperato che sta annunciando qualcosa di illegale – chiarisce il segretario generale della Filt Cgil Arnaldo BoedduVietare i beni di prima necessità è un reato, non è possibile privare la popolazione di beni primari“.

Che la protesta sia particolarmente ‘sentita’ in Sardegna non è ovviamente un caso: sull’isola ormai da anni il prezzo del carburante per autotrazione è il più caro d’Italia, con una differenza media di almeno 20-30 centesimi in più al litro rispetto a quelli praticati sulla ‘terraferma’.

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Napoletano, classe 1987, laureato in Lettere: vive di politica e basket.