È allarme sui social per la sorte di Peng Shuai, la tennista cinese che denunciò di aver avuto, tre anni fa, rapporti sessuali forzati con l’ex vicepremier cinese Zhang Gaoli, che dal 2013 al 2018 è stato uno dei politici più potenti della Cina. Da molti giorni non si hanno più sui notizie di lei e la comunità internazionale si interroga, facendo anche scattare una ricerca con l’hashtag “Dov’è Peng Shuai?”

Dal giorno dell’accusa, Peng non è stata più vista in pubblico, non si sa dove si trovi ed è considerata dispersa. Il suo account Weibo, che ha più di mezzo milione di follower, è bloccato. Peng è entrata nell’olimpo dei campioni del tennis. L’ex numero uno al mondo del doppio ha vinto due titoli del Grande Slam: a Wimbledon nel 2013 e agli Open di Francia del 2014, entrambi al fianco del taiwanese Hsieh Su-wei.

Le accuse

In un post sul sito di social media cinese Weibo lo scorso 2 novembre, Peng ha affermato di essere stata “costretta” a una relazione sessuale con Zhang Gaoli. Dopo la pubblicazione su Weibo, il post è stato immediatamente censurato dalle autorità di Pechino. È la prima volta che un’accusa del genere viene avanzata contro uno dei leader politici di spicco della Cina. Peng ha riconosciuto che non sarebbe stata in grado di fornire prove a sostegno delle sue affermazioni.

Il sostegno della Women’s Tennis Association

In auto alla campionessa di tennis è arrivata la Women’s Tennis Association (WTA), che ha chiesto al governo cinese di indagare sulle accuse di abusi sessuali avanzate da Peng, insistendo che l’ex giocatrice dovrebbe essere “ascoltata, non censurata”. In una nota, l’amministratore delegato della WTA Steve Simon ha affermata: “Come organizzazione dedicata alle donne, rimaniamo fedeli ai principi su cui siamo stati fondati: uguaglianza, opportunità e rispetto“, sostenendo che il caso dovrebbe essere trattato con la massima serietà. E infine il plauso per il coraggio dell’ex stella del tennis. “Lodiamo Peng Shuai per il suo notevole coraggio e forza nel farsi avanti. Le donne di tutto il mondo stanno trovando la loro voce in modo che le ingiustizie possano essere corrette”.

 

 

 

Redazione

Autore