”Lo chiedo anche a lei così facciamo chiarezza. Lei è ebrea?”. Così, il conduttore di Radio Anch’io Giorgio Zanchini si è rivolto alla senatrice di Fratelli d’Italia Ester Mieli durante la trasmissione su Radio1. Il tema della discussione erano le proteste degli studenti nelle università per la guerra a Gaza. La domanda ha trovato una fredda risposta da parte di Mieli: “Sì, sono ebrea, ma lei lo chiede a tutti? A tutti gli ospiti?”. Un botta e risposta che è poi continuato per qualche minuto. Ma la domanda del conduttore è bastata per far alzare un polverone, l’ennesimo in casa Rai.

Ester Mieli e Giorgio Zanchini, il botta e risposta a Radio Anch’io

Dopo la domanda sulla religione, Zanchini e Mieli hanno discusso: ”Abbiamo iniziato la trasmissione con una studentessa che ha parlato di antisionismo e le ho chiesto: ‘non temete che la vostra protesta sfoci nell’antisemitismo?”’, ha detto il giornalista. ”Il punto di vista deve essere lo stesso aldilà della religione che si professa. Il rispetto vale per tutti e comunque, non c’entra nulla la religione. Il mio rispetto della libertà e dei principi della nostra costituzione sono uguali per tutti” ha risposto Mieli. ”Quello è sacrosanto” ha sottolineato Zanchini, incalzato però da Mieli: ”Allora perché me lo chiede?”. ”Perché penso che la sua sensibilità possa essere in caso diversa”. ”Qui si sbaglia, la mia sensibilità non è diversa” ribatte Mieli.

”Questo è ovvio, se la studentessa dice, gli ebrei occupano un territorio indebitamente…”. Poi Mieli prosegue: ”Che cosa c’entra che sono ebrea. Io sono una senatrice della Repubblica sono italiana e professo una religione. Io difendo i diritti di tutti quelli che vengono denigrati”. ”Sono di religione ebraica e non me ne vergogno ma non c’entra nulla, i fatti della Sapienza di qualche giorno fa li avrei condannati anche se non fossi di religione ebraica. Quello che è accaduto è inaccettabile, quegli uomini e quelle donne in divisa stanno difendendo la nostra libertà. Chi va a manifestare lo fa con i centri sociali e con i collettivi di sinistra o lo fa perché vuole alzare la tensione sociale nel nostro paese. Quelli non sono dei manifestanti” ha aggiunto la senatrice meloniana. A quel punto Zanchini prova a chiudere la questione: ”Lei da una lettura solo politica di quello che sta accadendo. Non la volevo portare sul discorso della religione. Va bene è una domanda sbagliata senatrice, non lo chiederò più, sto zitto ha ragione lei”.

Caso Ester Mieli, la nota e la posizione di Fratelli d’Italia

A stretto giro è arrivata la nota dei componenti di FdI nella Commissione di Vigilanza sulla Rai: “Esprimiamo solidarietà alla senatrice Ester Mieli, che questa mattina in apertura del suo collegamento alla trasmissione Radio Anch’io si è vista chiedere dal conduttore, Giorgio Zanchini, se lei fosse ebrea”. “Una richiesta che, oltre riportare alla mente lugubri ricordi, è inaccettabile e intollerabile specie in un momento quale questo pervaso da un antisemitismo sempre più dilagante, alimentato all’interno delle Università da estremisti di sinistra verso cui ancora attendiamo parole di condanna da parte della sinistra e in particolare del Pd e di Elly Schlein. Alla collega Mieli rinnoviamo la nostra solidarietà, e ci auguriamo che queste nostre parole siano seguite da quelle di tutte le altre forze politiche” si legge nella nota. La denuncia è arrivata anche dalla deputata FdI Augusta Montaruli, secondo cui quanto avvenuto a Radio Anch’io rappresenti “un caso gravissimo” che “rasenta l’antisemitismo”.

Caso Ester Mieli, la solidarietà della politica

La solidarietà bipartisan alla senatrice Mieli è arrivata subito. Oltre al presidente del Senato Ignazio La Russa, che con una nota ha parlato di episodio “grave e inquietante” e di domanda del conduttore “del tutto inaccettabile”, sono stati anche altri esponenti politici di diverso schieramento a dedicare un messaggio alla parlamentare.

Lia Quartapelle del Pd ha scritto su X: “Solidarietà alla senatrice Ester Mieli oggetto di un inaccettabile pregiudizio. Conoscendola, sono certa che non si farà fermare nell’esprimere il proprio pensiero, ma quanto accaduto è la spia di pregiudizi antisemiti radicati che da tempo inquinando il dibattito pubblico”. Anche Carlo Calenda, di Azione, ha espresso il suo pensiero: “A Ester Mieli la mia solidarietà per quanto accaduto questa mattina nel corso di Radioanch’io. Trovo insensato, illogico e inaccettabile che per esprimere la propria opinione sia necessario precisare il proprio credo”.

La replica e le scuse di Giorgio Zanchini

Al Foglio, Zanchini ha rilasciato un’intervista per scusarsi e spiegare la sua versione dei fatti. “Sono mortificato, chiedo scusa alla senatrice di FdI Ester Mieli, ma fare passare me per un antisemita non lo merito. È ingiusto, scorretto. Ho vissuto quattro anni a casa di ebrei, sono stato inviato, embedded, con l’esercito israeliano. Sono un amico di Israele. Lo rimango e lo sarò sempre”.

Il conduttore ha spiegato che la domanda “non voleva essere offensiva, tutt’altro”. “Volevo far capire che clima ostile respirano gli ebrei. Avevo chiesto al professor Driessen se fosse ebreo e la stessa domanda l’ho fatta alla senatrice. L’ho fatta solo per rendere chiaro il clima. Se si ascolta la trasmissione si comprende. Sono terrorizzato adesso dal chiedere a un deputato se sia cattolico o meno. Mi vogliono impiccare. Ho sbagliato, ma non volevo certo denigrare qualcuno”.

Poi Zanchini ha parlato di come si sente e della mattinata difficile: “Sono sempre stato un moderato. Mi hanno già mollato tutti. Ho passato la mia vita a dare tutto quello che avevo per questa azienda. Quello che non posso accettare è che si dica di me che sono antisemita, che si ribalti la realtà. Quello, no”.

Redazione

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