La vicenda dei banchi nelle scuole è probabilmente la storia più appassionante dell’estate italiana 2020. Un po’ perché tiene col fiato sospeso praticamente metà degli italiani, tra insegnanti, studenti e genitori, che vorrebbero sapere che ne sarà di loro a settembre; un po’ perché piena di colpi si scena. L’ultimo riguarda la recente dichiarazione del Comitato Tecnico Scientifico che nel verbale del 12 agosto ha scritto: “nelle situazioni temporanee in cui fosse impossibile garantire il prescritto distanziamento fisico, si potrà indossare la mascherina”. Dunque, per gli scienziati, il distanziamento di un metro a scuola, al rientro a settembre, può anche non essere mantenuto per qualche mese, in attesa dei nuovi banchi, purché si faccia uso della mascherina chirurgica.

La dichiarazione arriva in un momento delicato: i famosi banchi rotanti che hanno scatenato ironia in ogni dove non sono ancora pronti, i dirigenti scolastici stanno impazzendo a cercare di capire come fare ad adeguare le scuole alle norme di sicurezza e nulla pare ancora pronto per aprire le scuole il 14 settembre, come promesso da Lucia Azzolina. Arriveranno, fa sapere la ministra a Radio Anch’io, 2,4 milioni di banchi e 11 milioni di mascherine al giorno, 50mila litri di gel igienizzante e test rapidi per il personale scolastico. Tutto sta a capire se ciò succederà in tempo per la data prevista di riapertura visto che i nuovi banchi monoposto prodotti dalle 11 imprese che si sono aggiudicate l’appalto dovrebbero essere consegnati fino al mese di ottobre secondo una fantomatica “programmazione nazionale e una tempistica che terrà conto delle effettive priorità scolastiche e sanitarie dei vari territori”, come ha spiegato lo staff del commissario straordinario Domenico Arcuri. Quindi niente è cero per il 14 settembre.

Ma i presidi non ci stanno e sbottano contro Azzolina e Cts: “Pensavamo di vivere in una tragedia, e invece era una commedia: Tanto rumore per nulla di William Shakespeare!” Questo il commento di Antonello Giannelli, Presidente dell’ANP – “Abbiamo sempre rispettato i pareri delle autorità sanitarie e continueremo a farlo” prosegue Giannelli “ma non comprendiamo perché non si sia fatta chiarezza prima su questo aspetto fondamentale. I dirigenti scolastici non hanno preso un solo giorno di ferie per lavorare febbrilmente, con granitico senso del dovere, affinché gli alunni potessero essere distanziati come previsto. I colleghi hanno risposto a innumerevoli monitoraggi ministeriali per comunicare più volte tutti i dati relativi alle classi, alle aule, ai corridoi, alle palestre, ai cortili, agli edifici. E tutto questo perché? Perché siamo stati seri e responsabili, ben più di quanto fosse evidentemente necessario. “A questo punto – conclude il Presidente dell’ANP – invito tutti i colleghi a comunicare immediatamente ai rispettivi uffici scolastici la loro messa in ferie, perché le hanno meritate come non mai e perché ne hanno bisogno dopo una estate di lavoro frenetico che sembrava tragica e invece era solo comica”.

Azzolina, intanto, tenta di chiarire: “La mascherina è fondamentale laddove il distanziamento non c’è. Il Cts lo aveva già scritto il 7 luglio. Ma noi stiamo lavorando al distanziamento e continueremo a farlo. Ci sono Paesi europei che dicono: se non hai il distanziamento metti la mascherina e basta. Noi stiamo facendo di più: stiamo lavorando per garantire a tutti il distanziamento”. E in effetti il Cts spiega che le situazioni di mancato distanziamento “andranno corrette il prima possibile”. Tutto ciò mentre l’infettivologo Massimo Galli sottolinea che i banchi potrebbero non essere la soluzione: “Meglio investire su rifare i tetti che in tutti questi banchi – ha detto a Sky Tg24 – Il distanziamento tra i bambini e anche tra i ragazzi è veramente complesso da realizzare in maniera completa ed efficace. Credo che si debba, invece, ripristinare dei presidi sanitari a scuola”.

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