Il caso della bozza di sentenza trovata nel fascicolo di un processo in Corte d’appello a Napoli spinge l’Anm a riconoscere le ragioni dell’avvocatura ma divide le posizioni dei penalisti sulle iniziative da intraprendere. Dopo due giorni di riunioni e confronti serrati, la Camera penale di Napoli ha deciso di non proclamare astensione mentre le altre sei Camere penali del distretto (Napoli Nord, Nola, Torre Annunziata, Santa Maria Capua Vetere, Benevento e Irpina) si asterranno dalle udienze il 16 giugno prossimo e per quella data hanno indetto un’assemblea pubblica per una riflessione sui temi che il caso della sentenza in Corte d’appello solleva: la giurisdizione in appello, il ruolo dell’avvocato, le garanzie e i pregiudizi nei confronti del cittadino.

Più neutra la posizione del Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Napoli che ha espresso solidarietà all’avvocato Gerardo Rocco di Torrepadula, il penalista che ha denunciato la presenza della bozza nel fascicolo prima ancora che il processo venisse discusso, e rimarcato «con decisione», si legge nel verbale del Consiglio, il danno che si crea, per tutti e non solo per l’imputato di turno, «quando la funzione difensiva risulti svilita, quando l’intervento del difensore è ridotto al mero simulacro di un rito privo di contenuti». A Napoli, dunque, non ci sarà alcuno stop delle udienze: i processi saranno celebrati regolarmente anche il 16 giugno. «Dobbiamo prendere atto che l’Anm è tornata sui suoi passi, si è formalmente e incondizionatamente scusata con il collega coinvolto e ha preso atto che questo episodio ha fortemente compromesso, agli occhi dei cittadini, l’imparzialità della magistratura – afferma il presidente Marco Campora spiegando la posizione della Camera penale di Napoli – Non sono affermazioni di scarso rilievo quelle dell’Anm poiché, oltre a denotare la capacità dell’estensore di quella nota di ammettere l’errore commesso, dimostrano che ancora esistono le condizioni per un dialogo serio e onesto nell’interesse della giurisdizione».

Quindi nessuna astensione per il momento, ma si resta vigili: «Vi è il rischio concreto che quanto accaduto possa, proprio perché ritenuto fisiologico da una parte non irrilevante dei giudici, ripetersi ancora. In tal caso è evidente che l’apertura di credito che abbiamo mostrato in questa occasione verrebbe del tutto meno», conclude l’avvocato Campora annunciando per il prossimo mese, appena saranno consentite manifestazioni in presenza, un’assemblea degli iscritti per discutere della cultura della giurisdizione nel Tribunale di Napoli. Diversa la posizione delle altre Camere penali del distretto, per le quali proprio alla luce del dietrofront dell’Anm, urge un’iniziativa più dura e un momento di riflessione. Di qui la decisione di proclamare un giorno di astensione dalle udienze e indire un’assemblea che sarà organizzata nella sede di una delle Camere penali del distretto e sarà aperta anche a giudici, pubblici ministeri e rappresentanti dell’Anm.

Tra i sostenitori dell’astensione c’è l’avvocato Felice Belluomo, presidente della Camera penale di Napoli Nord: «Qui non c’è nulla di personale. I temi e i valori in gioco sono altri – spiega – Il tema è la giurisdizione in appello e se il ruolo dell’avvocato, complice la legislazione emergenziale che subordina la presenza dell’avvocato a una sua espressa richiesta in termini di ammissibilità, sia da ritenere quello di orpello coreografico per esercitare uno ius figurandi et murmurandi, come diceva il mio Maestro trent’anni fa». «Sono in gioco i valori della oralità, la sacralità della camera di consiglio, della pubblicità, del pregiudizio nel senso etimologico del termine. Quindi – aggiunge l’avvocato Belluomo – senza puntare l’indice nei confronti di nessuno perché non è nostro costume, questi segnali preoccupanti devono costituire davvero l’inizio di un confronto sereno e leale, di una nuova cultura della giurisdizione che, prima ancora che tra noi tecnici, io porterei nelle scuole, nelle università, nelle piazze, per creare una nuova coscienza di legalità».

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Napoletana, laureata in Economia e con un master in Marketing e Comunicazione, è giornalista professionista dal 2007. Per Il Riformista si occupa di giustizia ed economia. Esperta di cronaca nera e giudiziaria ha lavorato nella redazione del quotidiano Cronache di Napoli per poi collaborare con testate nazionali (Il Mattino, Il Sole 24 Ore) e agenzie di stampa (TMNews, Askanews).