Nel “Si&No” del Riformista la ‘grana’ Stefano Bonaccini commissario dell’Emilia-Romagna per la gestione della ricostruzione delle zone colpite dall’alluvione una volta terminata l’emergenza. Favorevole alla nomina del governatore l’ex deputata dem Alessia Morani. Contrario invece il parlamentare leghista Jacopo Marrone.

Qui il commento dell’ex parlamentare grillina Alessia Morani:

Mi scrive un amico cresciuto con me ai bagni Aldo al 25 di Riccione che vive in Germania: “L’Italia è un paese davvero strano: è capace di discutere e dividersi su questioni che dovrebbero essere affrontate solo con una virtù e cioè il buon senso. Siamo diventati davvero campioni del complicarci la vita”. In effetti, seguendo il dibattito che si è aperto sulla nomina del commissario alla ricostruzione dopo l’alluvione in Emilia Romagna, visti da fuori, sembriamo dei marziani.

È abbastanza surreale che dopo la tragedia che ha colpito quel meraviglioso territorio la politica temporeggi su una decisione che deve essere presa il prima possibile. Sì perché gli emiliano-romagnoli, per chi li conosce bene davvero, sono persone che non hanno paura di affrontare le difficoltà e hanno dimostrato negli anni di essere capaci, in silenzio e senza polemica e piagnistei, di rimboccarsi le maniche e di ripartire dopo ogni difficoltà. Nel caso dell’alluvione, c’è qualcuno che per molteplici ragioni dovrebbe essere immediatamente coinvolto per organizzare la ricostruzione di una regione che è una delle locomotive d’Italia e che per motivazioni di puro calcolo politico viene ancora tenuto incredibilmente in panchina.

Sto parlando di Stefano Bonaccini, il Presidente della regione Emilia-Romagna, il commissario al terremoto dell’Emilia, l’ultimo presidente del Consiglio e dei Comuni e delle regioni d’Europa e presidente della conferenza delle Regioni italiane che ha gestito da quei ruoli la pandemia. Un uomo che, insomma, qualcosa da dire su come si affrontano le situazioni davvero complesse ce l’ha. Non è, perciò, comprensibile che dalle parti del governo si possa continuare con questo valzer sulla pelle degli emiliano-romagnoli. Stefano Bonaccini incarna per capacità, competenze, risultati già ottenuti e riconosciuti da tutti, in particolare sul sisma, la persona giusta per guidare la ricostruzione. Lo dico per l’esperienza che nelle Marche abbiamo maturato dopo la nomina di ben cinque commissari alla ricostruzione post sisma.

Noi ne abbiamo cambiati cinque, l’Emilia ha di fatto completato la ricostruzione con commissario Stefano Bonaccini che ha già, dettaglio non di poco conto, una macchina amministrativa e organizzativa rodata, efficace ed efficiente. Non servono tempo e soldi pubblici per organizzarne un’altra, basta utilizzare quella che c’è. Stefano Bonaccini ha conquistato sul campo la fiducia ed è interlocutore serio e credibile di sindacati, parti datoriali, terzo settore, associazionismo e professionisti. Conosce metro per metro il territorio regionale e, non da ultimo, interpreta il sentimento orgoglioso e pratico dei cittadini emiliano-romagnoli.

Qualcuno obbietta che Bonaccini finirebbe nel 2025 il mandato da Presidente di Regione ma le sue capacità non scadono con il cambio di governatore e nulla vieta, tra l’altro, che possa continuare a svolgere il ruolo anche dopo. Infine, dalla nomina di Bonaccini ne guadagnerebbe in credibilità anche la premier Meloni, che dimostrerebbe di essere più interessata alla rinascita di quel territorio che agli interessi di partito. Lo dicono, tra gli altri, anche i presidenti di regione di centrodestra. Come è evidente, non ci sono ragioni per non nominare immediatamente Stefano Bonaccini commissario per la ricostruzione post alluvione. Non si perda altro tempo, inutilmente.

Alessia Morani / Ex deputata Pd

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