Una drammatica vicenda che ruota intorno alla follia. Era la mattina del 28 aprile 2022 nello spiazzale antistante un condominio di Treviglio, provincia di Bergamo, quando la 71enne Silvana Erzemberger impugnò la pistola e sparò e uccise Luigi Casati, 68 anni, ferendo la moglie di quest’ultimo, Monica Leoni, 58 anni, trasportata d’urgenza presso l’ospedale Papa Giovanni di Bergamo in codice rosso. Erano i suoi vicini di casa: da tempo andavano avanti le liti. Erzemberger sosteneva che i Casati le davano fastidio ripetutamente. Una vicina di casa dal suo balcone riprese la scena agghiacciante e quello sguardo rivolto verso di lei con ancora in mano la pistola.

Ma l’ultima mossa della moglie della vittima, scampata per miracolo, lascia presagire quale sarà l’esito di quella vicenda. Secondo quanto ricostruito dal Corriere della Sera, Monica Leoni, avrebbe deciso di revocare la sua costituzione di parte civile. Inoltre sarebbero state respinte ulteriori richieste di perizie psichiatriche. Sembra chiaro che la Corte d’Assise sia orientata verso la non imputabilità e dunque il proscioglimento. Che non vuol dire che Erzemberger sarà rimessa in libertà. Dopo il delitto, già in visibile stato confusionario, fu portata in una residenza per detenuti. Potrebbe dunque dover scontare una ulteriore misura restrittiva in centri specializzati: “Adesso è clamorosamente chiaro che è socialmente pericolosa. Nel momento dei due colloqui che abbiamo avuto, credo che l’avrebbe rifatto”, ha detto lo psichiatra Massimo Bizza che ha lavorato per la difesa accanto all’avvocato Andrea Pezzotta.

Ancora una volta un grave disagio psichico non intercettato per tempo. “Ma se l’avessi incontrata il giorno prima — precisa Biza —, non mi sarei reso conto che eravamo alla vigilia di un omicidio. Il disturbo delirante non dà nessun segnale”. Ed è stato proprio questo al centro del dibattito nelle aule del tribunale. Accusa e difesa concordano nel dire che la donna è affetta da un grave disturbo delirante: era convinta che i Casati la perseguitassero anche citofonando nel cuore della notte a casa sua. È una patologia “molto subdola perché se non si va sull’oggetto al centro del delirio, la persona appare normale”, ha detto Cristina Colombo, responsabile della Psichiatria del San Raffaele di Milano e consulente per Leoni e il figlio Emanuele Casati.

Il dubbio è se l’anziana fosse del tutto incapace di intendere e di volere quando decise di impugnare un’arma da fuoco e indirizzarla verso i suoi vicini di casa: “La scelta di fare quell’azione piuttosto che un’altra, come cambiare casa o andare a denunciare, non è direttamente legata al disturbo delirante, non c’è un nesso al 100%”, continua la psichiatra, come riportato dal Corriere. Inoltre, la dinamica del delitto, con Eerzembergher che sorprende di spalle Casati mentre sta uscendo col cane, appare quella di una “lucida esecuzione”, sintetizza Marco De Cobelli, legale della famiglia delle vittime.

I periti hanno cercato di scandagliare la mente di Erzemberger. Il consulente del pm Guido Schininà, Giacomo Francesco Filippini, è giunto a una conclusione: “È un omicidio del tutto irrazionale, c’è un’inversione totale della realtà. Erzembergher proietta sulle vittime quello che è il suo odio”. C’è anche premeditazione, ma è malata: “Non è un delitto d’impeto, ma maturato” probabilmente in anni, afferma lo psichiatra. “Il fatto che sia passata solo ora a un’aggressione così violenta, che non si è conclusa in due omicidi solo per caso — osserva Biza —, potrebbe essere legato a un inizio di demenza senile. Nell’anziano la capacità di contenersi è ridotta”. E ancora Biza: “Le allucinazioni uditive sono continuate, la signora sentiva suonare il campanello di notte anche in carcere. Con la demenza in corso, ora è molto peggiorata e incattivita. È totalmente acritica, si aspettava che venisse rinchiusa la signora che è sopravvissuta. È l’imperscrutabilità del disturbo delirante”.

Se la donna fosse prosciolta non ci sarebbe alcun risarcimento per i familiari. Da qui probabilmente la decisone dei familiari della vittima di revocare la costituzione, per riservarsi la possibilità di procedere civilmente. “Ho la forte sensazione che un ulteriore accertamento sia inutile — ribatte Pezzotta, l’avvocato della difesa —. La storia di questa vicenda, aimè, sono la follia e le tragiche conseguenze a cui la follia può portare. Questo delirio unidirezionale, coltivato nel tempo, a Erzembergher non ha lasciato scampo”.

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