Roberto Speranza resta ottimista e propositivo sulla campagna vaccinale: lo stop al vaccino AstraZeneca è una “sospensione temporanea e precauzionale” che è “stata frutto di un confronto prima tra le agenzie regolatorie nazionali poi tra i ministri della Salute e i capi dell’esecutivo”. Domani la riunione dell’Agenzia Europea del Farmaco (Ema) che potrebbe far ripartire la somministrazione del preparato di Oxford. Il generale e commissario all’emergenza Francesco Paolo Figliuolo ha fatto sapere che lo stop sarà riassorbito possibilmente in due settimane. “Il governo italiano considera i vaccini la prima vera chiave per chiudere questa stagione, quanto avvenuto nelle ultime ore non incrina la nostra fiducia, la campagna di vaccinazione va quindi avanti e dovrà accelerare anche con l’aumento delle dosi che avremo a disposizione, l’auspicio è che già da domani possa arrivare una risposta dall’Ema. Abbiamo massima fiducia e pretendiamo il massimo livello di sicurezza”.

“L’auspicio è che già da domani arrivino rassicurazioni per rilanciare la campagna di vaccinazione – ha continuato Speranza – Nel secondo trimestre avremo in arrivo oltre 50 milioni di dosi e nel terzo trimestre avremo 80 milioni di dosi attese, questo significa che potremo avere una accelerazione molto significativa”. Il ministro della Salute Speranza ha parlato in audizione alle Commissione riunite Affari sociali di Camera e Senato nella premessa alla presentazione delle linee programmatiche del ministero. La situazione è grave, la curva dell’epidemia in salita, ma non paragonabile a quella del marzo 2020: “Abbiamo 4 vaccini. L’aspettativa per quello Johnson&Johnson è che nella seconda metà di aprile possano arrivare le dosi in Europa”.

I vaccini sono l’arma in più contro la pandemia, insomma. “La situazione non è semplice e questo per le varianti: la Uk si trasmette più velocemente del 35-40%e ha toccato il 54% della totalità dei casi. Sono presenti anche varianti sudafricana, soprattutto nell’area di Bolzano, e quella brasiliana soprattutto nel Centro Italia. Con il criterio di 250 casi per 100mila per l’ingresso in zona rossa speriamo di piegare la curva. Quindi una situazione non semplice che richiede la massima cautela con l’impegno di tutte le istituzioni”. Il ministro ha annunciato che due interventi dovrebbero “favorire l’impegno di farmacie e di infermieri nella campagna di vaccinazioni per favorirne l’accelerazione”.

E quindi ha anticipato un Piano Nazionale di per la Ricostruzione della Salute in cinque assi, come lo ha definito, “il primo riguarda gli interventi da realizzare sul territorio attraverso il potenziamento dei servizi assistenziali territoriali per consentire una effettiva esigibilità dei Lea da parte di tutte le persone indipendentemente dalla Regione di residenza” e quindi “la casa di comunità che sarà presidio della salute per dare risposte: un ecg, un consulto sulla salute sui bambini, sarà una rete che riorganizzerà strutture frammentate ora sul territorio. Inoltre, il rafforzamento delle cure domiciliari soprattutto per i malati cronici, acuti non ospedalizzati, immunodepressi, disabili e non autosufficienti o affetti da patologie rare diventa una priorità per il Ssn per evitare che alla malattia si aggiunga la separazione del paziente dal tessuto sociale”.

“Il secondo asse del Piano è incentrato sull’approccio ‘One Health’ che lega salute, ambiente, benessere e clima”, ha spiegato ancora Speranza. “Più in generale occorre superare una concezione miope e parcellizzata della Salute, includendo negli ambiti del Ssn anche l’area della tutela dell’ambiente e del clima in sinergia con lo sviluppo economico e sociale del Paese. È dunque necessario creare e implementare un nuovo assetto dell’architettura istituzionale, un sistema di governance integrato a livello nazionale, regionale e locale, in grado di gestire il tema Salute-Ambiente-Clima per un armonico sviluppo economico e sociale del Paese”. Il terzo asse “è formare tanto i professionisti della sanità quanto gli assistiti alle nuove competenze rendendoli realmente protagonisti della trasformazione digitale del Servizio Sanitario Nazionale. Investire nel progresso tecnologico soprattutto in ambito di digitalizzazione e capacità di gestione dei ‘big data consente di aumentare l’accessibilità del Ssn in un’ottica di prossimità alla persona e dunque di andare nella direzione di una maggiore equità oltre che una maggiore sostenibilità del sistema”.

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Giornalista professionista. Ha frequentato studiato e si è laureato in lingue. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Ha collaborato con l’agenzia di stampa AdnKronos. Ha scritto di sport, cultura, spettacoli.