Chi si è salvato racconta quei drammatici momenti in mare
Strage di Cutro, le vittime salgono a 64: “Gettati in mare a 500 metri dalla spiaggia”, lo strazio dei sopravvissuti
Mai avrebbero potuto immaginare il dramma cui stavano per andare incontro quando sono saliti sul peschereccio che li ha portati attraverso il mare e poi tra le onde. E con il passare delle ore, sale il numero dei migranti morti nel naufragio del barcone carico di migranti davanti alla spiaggia di Steccato di Cutro, Crotone. Ha perso la vita anche l’uomo ricoverato in gravi condizioni nell’ospedale di Crotone per le ferite riportate nel naufragio. Subito dopo l’arrivo nella struttura era stato portato in terapia intensiva ma dopo mezzogiorno è deceduto. Altri due corpi sono stati rilasciati dal mare. Le vittime accertate sono quindi 64. Una tragedia senza fine che si consuma negli occhi dei sopravvissuti rimasti accovacciati sulla spiaggia.
Dalle loro poche parole il racconto di quelle drammatiche ore. “Era buio, saranno state le cinque circa – hanno raccontato i sopravvissuti ai soccorritori come riportato dal Corriere della Sera – A un tratto gli scafisti, quattro in tutto, mentre eravamo a cinquecento metri dalla riva, hanno scorto delle luci, fasci provenienti da torce che illuminavano l’oscurità verso l’alto. Si sono spaventati, hanno pensato che fossero le forze dell’ordine che li aspettavano. Allora hanno cambiato rotta per approdare da un’altra parte. Ma c’era da far presto, aumentare la velocità: l’unico modo è stato quello di alleggerire il peso a bordo. Così hanno gettato gente in mare tra le onde che intanto sballottavano il motopeschereccio. Quanti? almeno venti persone”.
Un dramma raccontato da padri, madri, figli, mogli e mariti che hanno perso in mare le loro persone più amate. “Abbiamo sentito un rumore fortissimo. Poi la barca si è spezzata a metà, forse passando sopra uno scogli: io ero abbracciata a mio marito, in siano ritrovati in mare, lui non l’ho più visto”, racconta tra le lacrime una donna Pakistana che non trova il coraggio di lasciare la spiagga dove c’è il copro del marito coperto da un lenzuolo bianco. La giovane donna racconta che i due si sono sposati prima di fuggire dal Punjab. Poi insieme erano saliti sul peschereccio con uno zainetto con delle bottiglie d’acqua e un’po di cibo, tanta speranza e nulla più.
© Riproduzione riservata