L'anniversario
Strage di piazza Fontana, Mattarella: “Stato doppiamente colpevole per depistaggi”
“Cinquant’anni dopo piazza Fontana sentiamo insieme ai familiari il dolore profondo per una ferita non rimarginabile”. Queste le parole del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, alla seduta straordinaria del Consiglio comunale di Milano in occasione del 50esimo anniversario della strage di piazza Fontana. Una strage, avvenuta presso la Banca Nazionale dell’Agricoltura, che causò 17 morti e 88 feriti. Mattarella ha incontrato le vedove del commissario Luigi Calabresi, Gemma Capra, accompagnata dal figlio Mario, e Licia Rognini Pinelli, la vedova del ferroviere anarchico Pino, considerato la 18esima vittima di piazza Fontana.
“Rappresenta una pagina triste indelebile, uno strappo lacerante” ha spiegato Mattarella che aggiunge: “Non si serve lo Stato se non si serve la Repubblica e, con essa, la democrazia. L’attività depistatoria di una parte di strutture dello Stato è stata doppiamente colpevole. Un cinico disegno, nutrito di collegamenti internazionali a reti eversive, mirante a destabilizzare la giovane democrazia italiana, a vent’anni dall’entrata in vigore della sua Costituzione. Disegno che venne sconfitto”.
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“Disinvolte manipolazioni strumentali del passato, persistenti riscritture di avvenimenti, tentazioni revisioniste alimentano interpretazioni oscure entro le quali si pretende di attingere versioni a uso settario, nel tentativo di convalidare, a posteriori, scelte di schieramento, opinioni di ieri”. Mattarella si rivolge ai parenti della vittime, presenti nel parlamentino milanese, “con rispetto, solidarietà e affetto e verso i quali l’Italia avverte di essere debitrice, dobbiamo saper dire che ci sentiamo legati da un vincolo morale”.
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Per Mattarella “la violenza terroristica ha sottoposto a dura prova la coscienza civica dei nostri concittadini. Il comune sentimento di unità, patriottismo, solidarietà, è stato, con dolore ma con fermezza, più consapevole e più forte dopo quegli assalti”, ha aggiunto il capo dello Stato, “la democrazia si dimostrò, al contrario, forte. In grado di battere il terrorismo, con gli strumenti propri di uno Stato di diritto, senza rinunciare mai al rispetto dei diritti fondamentali della persona. Sono i valori della nostra Costituzione”.
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LE PAROLE DI SALA – La strage di piazza Fontana è “una ferita alla democrazia che ancora sanguina perchè dopo 50 anni lo Stato non è stato capace” di arrivare a una “verità che rendesse giustizia ai morti”. Così il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, alla seduta straordinaria del Consiglio comunale in occasione del 50esimo anniversario della strage di piazza Fontana. “A Milano non ci può essere spazio per chi pensa di poter schiacciare l’uomo per diverse idee e etnie”. Così il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, alla seduta straordinaria del Consiglio comunale in occasione del 50esimo anniversario della strage di piazza Fontana. “A questo serve piazza Fontana”, aggiunge, “Milano è per tradizione una città aperta e solidale”. “Penso che la buona politica debba sempre cercare di fare i conti con la storia”, rimarca Sala.
“Chi rappresenta la comunità milanese deve scusarsi con i familiari di Pietro Valpreda e Giuseppe Pinelli” e con i familiari del commissario Calabresi, “ucciso dopo una campagna d’odio” ha concluso Sala.
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