Nonostante la sconfitta per 5-1, a fine gara l’Athletic Brighéla, squadra bergamasca iscritta al campionato di terza categoria lombardo, aveva ribadito la propria posizione sulla strage di Cutro, dove hanno perso la vita oltre 70 migranti (decine ancora i dispersi). Poche parole a commento di una foto che aveva visto gli undici titolari della compagine dilettantistica scendere in campo esponendo lo striscione con la scritta: “Basta morti in mare, basta indifferenza“.

Il pomeriggio – si legge nel post pubblicato sui social – è comunque cominciato rimarcando la posizione dell’Athletic Brighela e della squadra River Negrone sulle questioni umane che da troppo stanno caratterizzando il nostro Paese in modo negativo. Dopo quella che i nostri politici seguitano a chiamare ‘tragedia’ ed è invece risultato di scelte ben precise, ribadiamo che noi non ci stiamo. Basta morti in mare. Basta indifferenza.

Un’azione che è stata punita dal giudice sportivo della delegazione di Bergamo che, pochi giorni dopo la partita andata in scena domenica 5 marzo contro il River Negroni, ha comminato all’Athletic Brigéla una sanzione di 550 euro per il messaggio solidale esposto su un lenzuolo bianco dai propri giocatori prima del fischio di inizio perché l’iniziativa non era stata autorizzata dall’arbitro.

Secondo quanto riporta il quotidiano L’Eco di Bergamo, oltre alla multa per lo striscione, è arrivata anche la squalifica per oltre un mese al capitano Pietro Rota e una inibizione al dirigente accompagnatore e all’allenatore Luigi Cattaneo. Il provvedimento anti-buonsenso del giudice sportivo sta scatenando polemiche e indignazione, anche per il ruolo che spesso ricoprono le società sportive dilettantistiche, dove oltre all’agonismo e alla competizione hanno spesso anche funzioni sociali sui territori dove operano.

Stando a quanto si legge nel comunicato del giudice sportivo, “dagli atti ufficiali di gara supportati dal supplemento di rapporto, è emerso che, prima dell’incontro, il capitano della società Asd Athletic Brighela, sig. Pietro Rota, chiedeva al direttore di gara di essere autorizzato a introdurre ed esporre sul terreno di gioco uno striscione, a detta dello stesso non a contenuto politico – ha scritto – Di contro, l’ufficiale di gara non autorizzava la richiesta”. Così anche uno striscione solidale, con lo scopo di sensibilizzare su una tragedia umanitaria, diventa, per forza di cose, uno striscione con fini politici.

Nonostante il diniego del direttore di gara, lo striscione è stato esposto lo stesso, così come sottolinea l’arbitro nel suo referto: “Dopo aver regolarmente fatto ingresso sul terreno di gioco, al capitano dell’Asd Athletic Brighela veniva consegnato il predetto striscione dai tesserati posizionatisi sulla propria panchina, non individuati a referto dall’arbitro”.

Striscione mostrato ai pochi spettatori presenti per una ventina di secondi. “Ma non da quelli dell’Asd River Negrone, disattendendo così le indicazioni dell’ufficiale di gara” scrive il giudice sportivo che mostra i muscoli verso una nobile iniziativa nata su una vicenda che ha scosso e scuote ancora l’intera opinione pubblica nonostante la quasi totale indifferenza dell’attuale governo presieduto da Giorgia Meloni. 

 

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Giornalista professionista, nato a Napoli il 28 luglio 1987, ho iniziato a scrivere di sport prima di passare, dal 2015, a occuparmi principalmente di cronaca. Laureato in Scienze della Comunicazione al Suor Orsola Benincasa, ho frequentato la scuola di giornalismo e, nel frattempo, collaborato con diverse testate. Dopo le esperienze a Sky Sport e Mediaset, sono passato a Retenews24 e poi a VocediNapoli.it. Dall'ottobre del 2019 collaboro con la redazione del Riformista.