La decisione sulle nuove misure di contrasto alla pandemia passa per la cabina di regia che si terrà domani alle 9.45. Sul tavolo: mascherine obbligatorie all’aperto, dose booster a 4 mesi dalla seconda, riduzione della durata del Green pass e ora tra le ipotesi spunta l’estensione del super Green pass nei luoghi di lavoro. Quest’ultima misura è quella che sta facendo più chiacchierare e, secondo quanto si apprende da fonti ministeriali, potrebbe essere argomento di discussione del Consiglio dei ministri che deve varare la nuova stretta per fermare la corsa del virus.

Una svolta al vaglio potrebbe essere quella di escludere il tampone antigenico dagli strumenti che consentono di ottenere il certificato, rendendo, di fatto, obbligatorio il vaccino per andare a lavorare. L’obiettivo, sempre secondo quanto si apprende, sarebbe quello di ‘recuperare’ quei 2,3 milioni di italiani tra i 40 anni e l’età pensionabile che non si sono vaccinati.

Sulla base di quanto emergerà dal vertice di domani, il governo deciderà, nel Cdm del pomeriggio, quale strada intraprendere per affrontare le prossime settimane di festa mentre il contagio galoppa. Oggi un altro record di contagi: oltre 36mila in Italia, nella sola Lombardia si è superata quota diecimila nuovi casi, ed è la quarta volta che succede dall’inizio della pandemia (anche se bisogna anche sottolineare che a livello di decessi e contagi la situazione rispetto al 2020 è totalmente differente).

Quello che sembra in vista è una stretta in vista se non a Natale, a Capodanno, mentre sembra scongiurata l’ipotesi di allungare oltre il 10 gennaio la chiusura natalizia delle scuole. Sono diverse le possibili “ricette” che il Governo Draghi potrebbe adottare, ferma restando la convinzione che la migliore arma per contrastare il virus sia la vaccinazione. Il presidente del Consiglio ha garantito che a guidare le misure che il governo adotterà sarà la scienza, i numeri, i dati, “non la politica”. Ecco le ipotesi in campo.

Redazione

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