"La decisione verrà presa sulla base dei dati dell'ultimo sequenziamento"
Natale e Capodanno con restrizioni e obbligo di mascherine: le ipotesi al vaglio del Governo per arginare Omicron
Come sarà il Natale 2021? E cosa succederà a Capodanno? Sono in tanti a chiederselo mentre in Italia spaventano i numeri del contagio per la variante Omicron e incalza l’occupazione dei posti letto negli ospedali. Quelli decisivi saranno i dati di oggi. Il direttore generale Prevenzione del ministero della Salute, Giovanni Rezza, li sequenzierà a campione e elaborerà la ‘flash survey’ che finirà sulle scrivanie di Mario Draghi e Roberto Speranza.
Poi, di concerto con gli altri ministri, il premier deciderà se e quali misure mettere in campo per tenere sotto controllo i contagi e la variante Omicron durante il Natale. Il presidente del Consiglio lo dice chiaro: “Nulla è stato ancora deciso. La decisione verrà presa sulla base dei dati dell’ultimo sequenziamento per vedere la velocità di diffusione della variante Omicron, e per questo abbiamo aspettato e aspettiamo fino a mercoledì o giovedì”, ribadisce.
Draghi non vuole abbassare la guardia. “C’è ancora da lavorare ed essere attenti – scandisce – Bisogna procedere con la massima velocità alla terza somministrazione del vaccino”. Per farlo, una delle ipotesi sul tavolo è quella di ridurre la durata del Green pass dai nove attuali a sette o addirittura cinque mesi. I dati che arrivano dalle terapie intensive, è il refrain di chi nel Governo tiene sotto controllo i flussi in entrata nei reparti Covid (e il numero di respiratori utilizzati), dimostrano che i vaccini funzionano. Lontana, poi, l’opzione obbligo.
Intanto si verifica l’efficacia e la possibile messa in atto di nuove misure. Tra le ipotesi c’è quella di prevedere l’obbligo di tampone anche per i vaccinati per gli stadi o altri eventi che prevedano assembramenti (come le discoteche). La sottosegretaria allo Sport Valentina Vezzali apre: “Non escludo questa misura – ammette – se verrà fatta è per tutelare la salute di ogni cittadino, che è la priorità del governo”. A fare da scudo ancora Salvini che sottolinea: “Contiamo che i sacrifici chiesti agli italiani non si rivelino vani o inutili. Perché c’è gente che ha fatto una, due o tre dosi di vaccino e chiedere pure il tampone mi sembra una cosa da approfondire”.
Più difficile, ma non escluso, che si arrivi a un lockdown notturno, il vecchio coprifuoco cioè, ma da applicare solo ai non vaccinati. Ancora in campo, poi, anche se non convince molto Draghi, la possibilità di estendere l’obbligo di mascherina all’aperto a tutto il territorio nazionale. È già così in zona gialla, mentre in zona bianca è valido solo per i luoghi a rischio assembramento.
Se ci si dovesse arrivare, viene spiegato, sarebbe più che altro un provvedimento ‘psicologico’ che ha a che fare con il livello di allerta che avverte il singolo cittadino. Intanto qualcuno già si muove. Nicola Zingaretti ha firmato l’ordinanza che impone l’uso della mascherina in tutto il Lazio dal 23 dicembre al 23 gennaio. Le decisioni saranno prese dopo l’analisi dei dati, ma intanto l’opposizione è sulle barricate. Giorgia Meloni ‘risparmia’ il premier ma ha le idee chiare sulle responsabilità: “Nonostante il Green Pass e il Super Green Pass, tornano le restrizioni e le limitazioni durante le festività. Il fallimento di Speranza è ufficiale – attacca la leader FdI – chiederne le dimissioni è un atto dovuto”.
Il green pass rafforzato sui posti di lavoro
L’idea è imporre il green pass rafforzato ai lavoratori della Pubblica amministrazione che sono a contatto con il pubblico, poi al settore privato e infine anche agli autonomi e all’intero mondo del lavoro.
Le regole su pranzi e cenoni
Non è escluso che Palazzo Chigi possa introdurre regole per la sera di Natale e Capodanno, così da limitare il rischio contagio durante pranzi e cenoni in famiglia. E se ieri ha preso a girare in Parlamento il timore di coprifuoco e nuovi lockdown, al ministero della Salute l’ipotesi viene smentita. La filosofia di Draghi non cambia: fare di tutto perché le attività economiche possano restare aperte.
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