Non si arresta l’ondata di contagi da Covid-19 in Italia. Nelle ultime 24 ore il Ministero della Salute ha registrato infatti 28.632 nuovi casi: si tratta del picco in questo 2021, bisogna tornare infatti al 27 novembre 2020 per avvicinarsi a una cifra simile con 28.352 casi. All’ora però il numero delle vittime era estremamente più alto di quello odierno, ben 822.

Nel bollettino diffuso dal Ministero sono invece 120 i decessi, per un totale da inizio pandemia che si aggiorna così a quota 135.421, mentre i tamponi processati nelle ultime 24 ore sono stati 669.160 con un tasso di positività che si impenna al 4,3%.

Crescono ancora i numeri degli ospedali. In totale le persone ricoverate in terapia intensiva sono 917, +6 rispetto a ieri con 70 ingressi giornalieri (ieri erano stati 101). I ricoveri ordinari invece raggiungono in totale quota 7.520, +182 in 24 ore.

Gli attualmente positivi sono a oggi 331.968, +14.038 in 24 ore. Numeri impressionati in Veneto e Lombardia dove i contagi giornalieri superano le 5.500 unità, seguite da Piemonte (2.510), Emilia Romagna (2.507) e Lazio (2.121).

LE REGIONI IN GIALLO – Alla luce degli ultimi dati cambia anche la mappa dei ‘colori’ in Italia, con altre 4 regioni che da lunedì 20 dicembre passeranno in giallo aggiungendosi così a Calabria, Friuli Venezia Giulia e Provincia autonoma di Bolzano.

Una nuova ordinanza del ministro della Salute Roberto Speranza certifica il cambio di fascia per Marche, Liguria, Veneto e Provincia autonoma di Trento, portando a sette le regioni in area gialla. L’aumento dei contagi e soprattutto la pressione sugli ospedali ha reso inevitabile il passaggio che, per le 4 regioni, era già nell’aria da giorni.

Va ricordato che passa in zona gialla con 50 casi settimanali ogni 100mila abitanti e una percentuale di occupazione dei posti letto in terapia intensiva pari al 10% e in area medica al 15%. Si passa invece in zona arancione quando l’incidenza oscilla tra i 150 e i 250 casi ogni 100mila abitanti e l’occupazione dei posti in terapia intensiva supera il 20% e in area medica il 30%.

L’unica differenza nelle restrizioni della zona gialla e l’uso delle mascherine: in Zona gialla saranno obbligatorie anche nei luoghi all’aperto, e non solo al chiuso, in quelli affollati all’aperto e sui trasporti pubblici. L’entrata in vigore del Green Pass rafforzato, che si può ottenere solo con la vaccinazione o la guarigione dal covid, ha cancellato le distinzioni per quanto riguarda i limiti di capienza agli eventi, spettacoli e ristoranti ai quali si può accedere solo con il Super Green Pass. Allo stesso modo è stato cancellato il tetto limite per le persone che possono sedere allo stesso tavolo al chiuso di un bar o di un ristorante.

CHI SI SALVA – Tra le regioni a rischio si salva la Lombardia, ancora in bianca, mentre il Friuli Veneza Giulia evita un ulteriore peggioramento con un eventuale passaggio in arancione, come precisato dal governato Massimiliano Fedriga. Anche il Lazio passerà un ‘bianco’ Natale anche se l’assessore alla Salute Alessio D’Amato non esclude un Capodanno in giallo. Salva anche la Campania dove sono state riaperte i reparti delle terapie intensive e dove un’ordinanza del presidente Vincenzo De Luca vieta dal 23 dicembre al 1° gennaio il consumo di cibo e bevande, alcolici e non alcolici, all’aperto

IL REPORT ISS – Nell’ultimo report dell’Istituto superiore di sanità è evidente l’aumento dell’incidenza settimanale di casi Covid in Italia: attualmente il dato è di 241 ogni 100mila abitanti, rispetto al 176 dell’ultima rilevazione. L’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è pari a 1,13 (range 1,09 – 1,19), leggermente in diminuzione rispetto alla settimana precedente ma al di sopra della soglia epidemica. Stabile, ma ancora sopra la soglia epidemica, l’indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero a 1,09.

Il tasso di occupazione in terapia intensiva di pazienti Covid in Italia è al 9,6% rispetto all’8,5% della settimana precedente, si legge nel report: il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale sale al 12,1 da 10,6% dell’ultima rilevazione. E’ in forte aumento il numero di nuovi casi di positività al Covid non associati a catene di trasmissione (42.675 vs 37.278 della settimana precedente). La percentuale dei casi rilevati attraverso l’attività di tracciamento dei contatti è in diminuzione (31% rispetto a 34% la scorsa settimana). È in aumento anche la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (43% contro 40%), mentre è stabile la percentuale di casi diagnosticati attraverso attività di screening al 26%.

Redazione

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