Nessuna norma contenuta nel Milleproroghe, ma un accordo raggiunto in extremis per un decreto ad hoc sul Superbonus. Resta però il dato politico dell’insofferenza di Forza Italia, che si è acuita dopo il manrovescio subìto dagli azzurri sul Mes. Il tutto nella giornata in cui la legge di bilancio arriva in Aula per l’esame della Camera, tra rinvii e assenze tra i banchi del governo e della maggioranza. Oggi è previsto il voto sulla manovra, che sarà approvata a Montecitorio in seconda lettura senza modifiche rispetto al testo già licenziato dal Senato. Ma, come dicevamo, il dossier caldo sul tavolo della maggioranza è quello del Superbonus. Con Lega e Fratelli d’Italia che vogliono dire addio definitivamente alla misura introdotta dal secondo governo guidato da Giuseppe Conte e Forza Italia che punta i piedi, alla ricerca di una mediazione. L’immagine della scomposizione del centrodestra la rende bene, in un tweet, il capogruppo di Italia Viva – Il Centro – Renew Europe alla Camera Davide Faraone. “Stessa maggioranza, idee opposte anche sul Superbonus”, scrive Faraone su X. Che prosegue, elencando le spaccature in maggioranza: “Per Giorgia Meloni è stato ‘il regalo dello Stato ai truffatori’, per il ministro dell’economia Giorgetti ha ‘effetti radioattivi’.

Quindi ‘va prorogato in tutti i modi’, insiste Tajani. Quando si dice una coalizione che va d’amore e d’accordo!”. Secondo fonti di governo e di maggioranza, l’intesa sarebbe stata raggiunta prima del Consiglio dei Ministri di ieri, alla presenza dei vicepremier Antonio Tajani e Matteo Salvini, il ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri Alfredo Mantovano. Rappresentati, dunque, tutti e tre i partiti della coalizione di centrodestra. Non si tratterà di una vera e propria proroga, come chiesto da Forza Italia. Ma di quella che viene definita “una misura mirata”. Un decreto ad hoc. Un testo, che dalla maggioranza definiscono “Salva Famiglie”, in cui sarà fissato un livello di stato di avanzamento dei lavori che rientrerà nel 110% da definire in base ai costi. D’altronde Giorgetti aveva avvisato gli alleati di Fi: “Qui non si fanno proroghe”. Eppure Forza Italia esulta. “L’accordo sul Superbonus raggiunto all’interno della maggioranza, frutto dell’impegno costante di Forza Italia per giungere a una soluzione condivisa, è estremamente positivo. Potremo infatti tutelare quei cittadini e quelle imprese che, agendo in buonafede e credendo negli incentivi statali, si sono sempre mossi nella legalità”, dice Nazario Pagano, deputato azzurro, presidente della Commissione Affari Costituzionali di Montecitorio. “Accordo positivo sul Superbonus.

Grazie all’impegno di Forza Italia saranno tutelati imprese e cittadini, soprattutto quelli più deboli che non dovranno restituire soldi per i lavori non conclusi e verranno sostenuti per completarli. Passa la linea del Buongoverno di FI”, si legge sull’account ufficiale del partito fondato da Silvio Berlusconi. “Passa la nostra linea”, insiste Pagano. Per la deputata di FI Erica Mazzetti, quella trovata “è una soluzione di buonsenso”. La verità è che gli azzurri avevano bisogno di piantare almeno una piccola bandierina, per tenere buona gran parte del gruppo parlamentare, che mostra segni di insofferenza sempre più crescenti a causa dell’appiattimento del partito sulle posizioni di Meloni e dopo l’astensione sul Mes.

Una giornata, quella di ieri, in cui è cominciato l’esame della legge di Bilancio alla Camera. Una seduta che parte con un rinvio di venti minuti a causa dell’assenza nell’emiciclo del sottosegretario “impossibilitato a intervenire”. E l’opposizione denuncia anche le troppe assenze tra i banchi della maggioranza. Per il resto è il solito ping pong parlamentare. Per la vicepresidente del Pd Chiara Gribaudo, fedelissima di Elly Schlein, la manovra “è iniqua e senza visione di futuro”. Le opposizioni attaccano anche su salario minimo, ambiente e opzione donna. La maggioranza rivendica il provvedimento.