È atterrato su Marte, “ammartaggio” riuscito, il rover Perseverance partito lo scorso 30 luglio. Un progetto della Nasa americana al quale partecipa anche una scienziata italiana: Teresa Fornaro, di Napoli, precisamente da Brusciano. È ricercatrice dell’Inaf (Osservatorio Astrofisico di Arcetri) di Firenze e tra i 13 participating scientist della missione, l’unica italiana.

Il rover resterà sul pianeta per almeno un anno marziano, 687 giorni, con l’obiettivo di cercare tracce di vita sul Pianeta Rosso. “Buongiorno mondo”, il primo tweet dell’account di Perseverance, che all’atterraggio ha scatenato l’esultanza degli scienziati. A preoccupare proprio il cosiddetto “ammartaggio” che ha fatto schiantare circa il 60% delle sonde che avevano tentato la discesa. Il rover cercherà tracce di vita presso il cratere chiamato Jezero che sorge su quello che era un lago circa 3,5 miliardi di anni fa.

“Il mio gruppo di ricerca ad Arcetri analizzerà i dati provenienti dal rover. Cercheremo di rivelare molecole organiche che possano essere considerate come indicatori di vita passata”, ha detto Fornaro. Originaria di Brusciano, come si diceva, nel napoletano, ha conseguito laurea triennale e magistrale in chimica a Napoli, il dottorato con una tesi su studi spettroscopici di sistemi molecolari rilevanti per l’astrobiologia alla Normale di Pisa. È stata post-doc all’Osservatorio Astrofisico di Arcetri, poi postdoctoral research fellow al Geophysical Laboratory del Carnegie Institution for Science a Washington, negli Stati Uniti. È tornata in Italia nel 2019 dopo aver vinto un concorso ed essere stata assunta a tempo indeterminato dall’Inaf.

In un’intervista a La Nazione ha raccontato com’è entrata nel progetto e quale sarà il suo ruolo. “Ognuno di noi ha proposto un progetto di ricerca che ha a che fare con uno o più strumenti a bordo del rover. Il bando è stato pubblicato a marzo 2020, la conferma è arrivata lo scorso novembre – ha spiegato – Il mio progetto assisterà l’analisi e interpretazione di dati che verranno raccolti dagli strumenti SuperCam e Sherloc, supportando il team di questi due strumenti con esperimenti di laboratorio. Come participating scientist porto due collaboratori, John Brucato e Giovanni Poggiali sempre di Arcetri. Il nostro ruolo sarà quello di aiutare il team scientifico a identificare molecole organiche sulla superficie del pianeta, la loro natura e il loro stato di preservazione”.

Fornaro è l’unica participating scientists in Italia, tra i tre fuori dagli Stati Uniti, gli altri a Oxford nel Regno Unito e in Canada. Il suo compito sarà dunque quello di individuare molecole organiche distinguendo le abiotiche, derivanti da processi che non riguardano la vita, e potenziali biosignature molecolari, di origine biologica. Durante l’atterraggio la scienziata era in diretta con Rainews24. “È molto plausibile che si siano sviluppate forme di vita unicellulari su Marte come avvenuto, durante lo stesso periodo, sulla Terra. Non ci aspettiamo che queste forme di vita si siano evolute come accaduto sulla Terra perché Marte si è rapidamente spento e la radiazione ha spazzato via tutto”, ha commentato.

Il sindaco di Brusciano, Giuseppe Montanile, ha esultato su Facebook, riportando la notizia delle partecipazione di una sua cittadina alla missione su Marte: “Fra le scienziate in prima linea c’è la nostra Teresa Fornaro, ricercatrice all’Inaf di Firenze, nativa di Brusciano, unica italiana tra i 13 participating scientist della missione”.

Antonio Lamorte

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