In questi ultimi giorni la Campania è stata protagonista di una serie di scosse di terremoto. In particolare tra la notte scorsa e questa mattina ci sono stati una serie di sciami sismici che hanno destato qualche preoccupazione. La zona interessata ha riguardato la provincia di Benevento, per la precisione il comune di Ceppaloni e di San Leucio nel Sannio. Per questo, l‘Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia ha rilasciato una disamina sulle scosse avvenute in queste ultime ore.

Infatti, come si legge sul sito ufficiale dell’Istituto “da qualche giorno la Rete Sismica Nazionale dell’INGV sta localizzando una sequenza sismica in provincia di Benevento, in un’area ad una decina di chilometri a SUD della città capoluogo al confine con la provincia di Avellino. Dal 21 novemnbre 2019 sono stati una ventina gli eventi sismici localizzati tra i comuni di Ceppaloni, San Leucio del Sannio e Apollosa. Alle ore 16:00 di oggi 25 novembre 2019 sul sito http://terremoti.ingv.it sono riportati 24 eventi sismici. Gli eventi principali sono stati:

  • ML 3.2 del 25-11-2019 ore 11:27:32 (I) in zona: 3 km W Ceppaloni
  • ML 3.1 del 25-11-2019 ore 12:15:21 (I) in zona: 2 km SW San Leucio del Sannio
  • ML 3.0 del 25-11-2019 ore 12:35:00 (I) in zona: San Leucio del Sannio”

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“In questi giorni- prosegue la nota – e soprattutto nelle ultime ore altri eventi sismici sono stati registrati dalle stazioni della Rete Sismica Nazionale ma non è stato possibile localizzarli in quanto troppo locali e di bassissima energia. Ricordiamo infatti che per ottenere una localizzazione affidabile è necessario che l’evento sia registrato da almeno 3 stazioni sismiche. Come si può vedere dalla registrazione della stazione di VITU (Vituliano, BN) possiamo contare circa 35 eventi dalle 14 del 24 novembre ad oggi”. Gli esperti dell’INGV continuano a spiegare che “l’area interessata da questa sequenza si colloca in una zona a pericolosità sismica da alta a molto alta, nonostante, nel corso dell’ultimo millennio, non risultino eventi sismici epicentrali particolarmente rilevanti.  Nella provincia di Benevento soprattutto l’area a nord-est e nord-ovest del capoluogo è stata interessata nel passato da terremoti di magnitudo superiore a 7. I maggiori terremoti storici localizzati entro i confini provinciali sono quelli del 5 giugno 1668 (Mw 7.06), del 14 marzo 1702 (Mw 6.56) e del 21 agosto 1962 (Mw 6.15) che hanno tutti avuto origine nei settori della catena appenninica settentrionale e orientale della provincia stessa”.

Come specifica l’Istituto di geofisica e vulcanologia “la storia sismica delle località situati nell’area direttamente interessata dalla sequenza in corso è molto lacunosa. La segnalazione più antica risale al terremoto del 5 giugno 1688, quando Ceppaloni subì effetti macrosismici pari al grado IX MCS. Il terremoto del 21 agosto 1962 ebbe effetti valutati pari al grado VII-VIII MCS a Beltiglio (frazione di Ceppaloni), al grado VIII MCS a San Leucio del Sannio e al grado VI MCS a Ceppaloni. Le scosse di questi giorni si stanno verificando in un’area in cui la sismicità non è stata frequente negli ultimi anni, l’ultima sequenza sismica nel beneventano si è verificata nel settembre del 2012 con numerosi eventi localizzati nell’area tra Paduli e Pietrelcina (magnitudo massima M 4.1 il 27 settembre 2012)”, conclude la disamina.

Sulla situazione sismica che sta colpendo la zona beneventana si è espresso il geologo Francesco Maria Guadagno, docente di Geologia applicata presso l’Università degli Studi del Sannio, che ai microfoni dell’Adnkronos ha dichiarato: “l’area interessata dalle scosse, già nel passato, così come altre zone circostanti la città di Benevento, aveva dato sciami sismici. Non è che detto che le scosse debbano per forza sfociare in un evento di magnitudo più elevata, ma il futuro nessuno può prevederlo. Tuttavia – ha aggiunto Guadagno – non c’è una storicità consolidata del fenomeno. L’aspetto fondamentale, in questi casi, è la prevenzione: è importante assicurare l’antisismicità degli edifici e avere un piano di protezione civile”.

Redazione

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