«La proposta di Kkr non rispecchia il valore reale dell’azienda». È quanto trapela da fonti vicine a Vivendi – emerge dall’AdnKronos – rispetto alla manifestazione di interesse avanzata da Kkr per Tim, giudicata dalla media company francese insufficiente rispetto al reale valore del gruppo telefonico. Intanto, i sindacati delle tlc avviano le procedure di legge «per la proclamazione dello stato di agitazione e le iniziative di sciopero a sostegno della vertenza in oggetto in tutte le aziende italiane del Gruppo Tim», come si legge in una lettera firmata da Slc, Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil inviata ai dirigenti dell’azienda Luciano Sale, Human Resources, Organization & Real Estate e Giovanni Pipita Trade Union Relations.

Nelle motivazioni delle procedure di raffreddamento si indicano “incertezze societarie e possibile ennesimo cambio di proprietà. Difesa dei perimetri occupazionali e Piano industriale di rilancio aziendale”. «A tal fine si richiede l’incontro previsto dalle procedure in oggetto», conclude la lettera dei sindacati. Oggetto, specifica la missiva, sono le «procedure di raffreddamento ai sensi delle Leggi 146/90 e 83/2000 ed in base all’art.4 della delibera di modifica della Regolamentazione Provvisoria adottata dalla Commissione di Garanzia per l’attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali (Seduta del 15novembre 2007)».

Il mercato intanto risponde positivamente alla manifestazione di interesse del fondo americano: chiusura in netto rialzo a Piazza Affari per il titolo Tim che ha chiuso le contrattazioni con un guadagno del 30,25% a 0,45 euro. Restano ferme al momento le prime indicazioni del governo, che in un comunicato stampa del ministero dell’Economia, domenica scorsa ha fatto sapere che «il mercato valuterà la solidità del progetto».

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