Una lunga storia, quella di Toto Cutugno con il Festival di Sanremo. Il cantatore, scomparso oggi all’età di 80 anni, ha partecipato a 15 edizioni (record assieme ad Al Bano, Peppino di Capri, Anna Oxa e Milva) vincendolo soltanto una volta, all’esordio, nel 1980 con Solo Noi, arrivando sei volte secondo, una volta terzo, e due volte quarto.

Il quinto posto però resta il più bello. Risale all’edizione 1983 del Festival, la sua seconda, quando si presentò in gara con il brano che rimarrà per sempre: L’Italiano. Fu Gianni Ravera, organizzatore della manifestazione, a convincerlo ad interpretarlo; era infatti stato scritto per Adriano Celentano, che rifiutò.

Nel 1984 secondo con Serenata, nell’86 quarto con Azzurra malinconia. Poi il podio per quattro edizioni, tutte con medaglia d’argento: Figli (1987), Le mamme (1989), Gli amori (1990). Nel 95’ un deludente 17° posto con Voglio andare a vivere in campagna, nel 97’ stessa posizione con Faccia Pulita. Poi nel 2005 sfiora nuovamente la vittoria di un posto con “Come noi nessuno al mondo”. Nel 2008 è in gara con Un falco chiuso in Gabbia (quarto).

Il 2010 è stata la sua ultima apparizione da protagonista, con il singolo Aeroplani, cantato nella serata dedicata ai duetti assieme a Belen Rodriguez.

Cutugno prese parte alla Kermesse anche in qualità di autore, raccogliendo strepitosi successi con “Noi ragazzi di oggi”, cantata da Luis Miguel e “Io Amo”, interpretata da Fausto Leali.

Nel 2004 è ospite della serata Revival assieme a Daniele Silvestri, così come nel 2011 con Tricarico e nel 2013 con il Coro dell’Armata Rossa.

Redazione

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