Solo sabato scorso, come spesso era successo nelle ultime settimane e negli ultimi mesi, in circa ottomila sono scesi in piazza a Trieste: No Vax e No Green Pass. Nonostante i numeri dei contagi in crescita. E così il quotidiano locale Il Piccolo oggi certifica: Trieste è in piena quarta ondata. E per i cortei, e per le proteste in occasione dell’estensione del Green Pass a lavoratori pubblici e privati dello scorso 15 ottobre, e per il via vai di lavoratori transfrontalieri provenienti dai Paesi confinanti.

Il giornale ha quindi riportato i dati degli ultimi sette giorni: nel capoluogo giuliano sono stati rintracciati 1.155 casi di covid-19, 503 ogni 100mila abitanti. Un dato mai così alto dall’inizio dell’emergenza. Otto volte l’attuale media italiana con 64 casi ogni 100mila abitanti. Superati perfino i 78 casi ogni 100.000 abitanti del 23-29 marzo 2020 e i 395 ogni 100.000 del 16-22 novembre, le settimane con il maggior numero di positivi in Friuli Venezia Giulia nella prima e seconda ondata.

Continuano a salire anche i ricoveri: oggi a quota 143, 2 in più rispetto a ieri, tra 19 in terapia intensiva e 124 in altri reparti ordinati. Superata dunque la soglia nazionale del 10% per i reparti di terapia intensiva sui 175 posti letto potenzialmente attivabili mentre nelle aree mediche la percentuale è di quasi il 10% di posti occupati su 1277 rispetto al limite fissato del 15%. Ancora non ci sono i numeri da Zona Gialla – i parametri previsti dal decreto del governo: 50 contagi settimanali ogni 100mila abitanti; soglie del 10% nelle terapie intensive e del 15% nei reparti ordinari – ma la Regione rischia. Il sindaco aveva inoltre interdetto fino a fine anno le manifestazioni in Piazza Unità d’Italia.

I vertici della Regione stanno riorganizzando il settore e hanno annunciato alcune novità che dovrebbero implicare diverse sospensioni di servizi ordinari e incidere anche sull’attività ambulatoriali. Come ha spiegato Antonio Poggiana, direttore generale di Azienda sanitaria universitaria Giuliano Isontina: “Le sedute operatorie da 52 settimanali arriveranno a 40, quindi un taglio del 20%. La riorganizzazione inciderà inoltre sull’attività ambulatoriale. Ad eccezione delle urgenze, viene sospesa l’attività di day surgery, oculistica, la clinica odontoiatrica e le visite anestesiologiche. Questo fino a quando la curva non inizierà a ridiscendere, quindi fino a quando la pressione sugli ospedali non si attenuerà”.

Si garantiscono le attività chirurgiche urgenti ma vengono sospese quelle ordinarie di Clinica di chirurgia maxillofacciale e odontostomalogica e del Servizio di Medicina Iperbarica e Subacquea. Il vicegovernatore Riccardo Riccardi, che ha la delega alla Salute, ha comunque assicurato che il sistema “è solido, sta rispondendo: ci sono spazi in altre strutture regionali, per ora”. Riccardi ha inoltre comunicato che il focolaio covid legato ai cortei No Green Pass a Trieste “ha superato 200 contagi tra primari, secondari e terziari” e parlato di “situazioni in alcuni casi ingiustificabili” riferendosi ad alcuni No Vax convinti.

Per il vice presidente i dati rappresentano “il prezzo di 70 mila non vaccinati di Trieste su una popolazione di 230 mila abitanti e soprattutto dei cortei. Nel legittimo esercizio della propria opinione c’è il dovere di non pregiudicare la salute di persone responsabili”. Riccardi ha lanciato un appello “a chi non si è vaccinato” e “in questo momento evitiamo tutto ciò che si può evitare: manifestazioni e cortei con assembramenti. Quando i numeri dei ricoveri si alzano, e lo stiamo vedendo, la situazione si fa complicata”.

Trieste è insomma stata il centro dell’opposizione di No Vax e No Green Pass nelle scorse settimane. A questo movimento massiccio si è comquneu opposta un’altra parte della città, tramite raccolte firme e altre iniziative. Oggi in Friuli Venezia Giulia sono stati complessivamente rilevati 287 nuovi contagi: 234 su 5.385 tamponi molecolari con una percentuale di positività del 4,35% e 53 casi su 25.576 test rapidi antigenici realizzati (0,21%).

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