Gli Stati Uniti hanno espulso l’ambasciatore sudafricano Ebrahim Rasool dopo che il governo di Washington gli aveva concesso 72 ore per lasciare il suolo americano. Il diplomatico di Pretoria è stato definito persona non gradita per le sue affermazioni contro Donald Trump.

L’ambasciatore sudafricano ha infatti detto ai partecipanti ad un seminario di politica internazionale che il presidente Trump sta guidando un movimento suprematista bianco in America e nel mondo che sta “facendo pressione” sui governi europei per deportare i migranti e trattare i bianchi come un “gruppo vittima”. Parole fortissime che hanno scatenato la reazione del Segretario di Stato Marco Rubio che ha chiesto l’immediato allontanamento del diplomatico sudafricano. Con Pretoria il rapporto è difficile da tempo, soprattutto da quando il governo guidato dall’African National Congress ha deciso l’approvazione di una legge che facilita l’espropriazione della terra in mano ai coltivatori bianchi.

Sud Africa, la guerra alla minoranza bianca

La minoranza boera produce circa il 70% dell’agricoltura nazionale, ma viene spesso preso di mira da frange estremiste di partiti di sinistra. Donald Trump aveva prima ammonito il governo sudafricano di non perseguitare la minoranza bianca arrivando anche ad offrire potenziale asilo e cittadinanza al gruppo minoritario, istituendo al contempo tagli ai finanziamenti e sanzioni contro il Sudafrica. Il paese africano ha protestato per il trattamento riservato al suo ambasciatore, giunto a Washington a dicembre 2024, lamentando il fatto che non ha avuto nemmeno la possibilità di spiegare il suo pensiero. La nuova amministrazione americana ha temporaneamente bloccato anche tutti gli aiuti al Sud Africa che negli ultimi anni ha ricevuto circa 6 miliardi di finanziamenti dagli Usa.

Scontro Usa-Sud Africa: le ragioni più profonde

Dietro questo scontro fra Stati Uniti e Sud Africa ci sono però ragioni più profonde. Intanto i sudafricani sono nel gruppo originario dei Brics, l’alleanza economico-politica guidata dalla Russia e dalla Cina. Pretoria è stato il primo stato africano ad aderire ed ha fatto da apripista ad Egitto ed Etiopia, mostrando il grande interesse del continente africano a questa nuova formazione che si sta contrapponendo al blocco occidentale. Il Sud Africa ha anche denunciato Israele alla Corte Internazionale di Giustizia, accusandolo di genocidio per quello che stava accadendo a Gaza. Questa mossa del dicembre scorso aveva già raffreddato i rapporti con gli Stati Uniti che avevano convocato l’ambasciatore ed il Segretario di Stato Rubio aveva decido di non partecipare al vertice del G20 che si era tenuto proprio in Sud Africa alla fine di febbraio. Questo nuovo capitolo rafforza l’unità all’interno dei Brics che però non hanno preso una posizione ufficiale rispetto a quanto accaduto, ma che lavorano da anni per rafforzare i rapporti con i paesi africani.

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Matteo Giusti, giornalista professionista, africanista e scrittore, collabora con Limes, Domino, Panorama, Il Manifesto, Il Corriere del Ticino e la Rai. Ha maturato una grande conoscenza del continente africano che ha visitato ed analizzato molte volte, anche grazie a contatti con la popolazione locale. Ha pubblicato nel 2021 il libro L’Omicidio Attanasio, morte di una ambasciatore e nel 2022 La Loro Africa, le nuove potenze contro la vecchia Europa entrambi editi da Castelvecchi