Il colpo di scena
Ubi Banca, il patto degli azionisti respinge l’offerta di Intesa: “Ostile, non concordata, inaccettabile”
“L’ops di Intesa-Unipol, come prospettata, appare ostile, non concordata, non coerente coi valori impliciti di Ubi e dunque inaccettabile”. Così si legge nel comunicato del Car, il patto di consultazione a cui aderisce il 17,8% del capitale di Ubi Banca che si è riunito oggi per discutere dell’offerta pubblica di scambio che è stata presentata a sorpresa da Intesa SanPaolo. I soci si sono riuniti stamattina di urgenza, a Palazzo del Monte di Bergamo, il quartiere generale della famiglia Bosatelli. Ieri il ceo di Ubi Victor Massiah ha chiarito, in una lettera ai dipendenti, che una eventuale fusione con Cà de Sass non è assolutamente scontata.
Il patto, di cui possono fare parte azionisti che abbiano almeno l’1% del capitale di Ubi, è composto da Fondazione Crc (5,908%), Fondazione Banca del Monte di Lombardia (3,95%), Polifin e famiglia Bosatelli (2,85%), Next Investment (famiglia Bombassei, 1,005%), P4p Int e famiglia Pilenga (1,001%), Radici Group e famiglia Gianni Radici (1,047%), Scame e famiglia Andreoletti (1,011%) e Upifra (famiglia Beretta).
In una nota pubblicata a seguito della riunione di stamattina a Bergamo gli azionisti spiegano di dover “tutelare, al contempo, il loro investimento e la banca con i suoi territori di riferimento e si sono impegnati in un progetto di medio e lungo periodo”. Il comitato di azionisti ha precisato inoltre che “Ubi è una banca sana, stabile, redditizia, ben gestita per competenze, risorse umane, competitiva e riconosciuta sul mercato di riferimento, realtà centrale per il sistema socio-economico del Paese”.
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