Lo Statuto siciliano
Una nuova primavera del lobbying in Sicilia: presentato un ddl per avere “più trasparenza”

Santo Primavera, deputato dell’Assemblea regionale siciliana, ha presentato un disegno di legge per regolare l’attività di lobbying e la partecipazione dei gruppi di interesse nei processi decisionali della Regione Siciliana. L’obiettivo che si prefigge è introdurre maggiore trasparenza e tracciabilità nelle dinamiche politiche e amministrative, in linea con quanto già avviene in altre regioni italiane.
L’iniziativa di Primavera prende spunto dall’articolo 12, comma 3, dello Statuto siciliano del 1948, che prevede la partecipazione delle rappresentanze degli interessi professionali e degli organi tecnici regionali all’elaborazione dei progetti di legge. Lo Statuto siciliano riconosce il ruolo dei corpi sociali come fonti dell’ordinamento giuridico e anticipa la previsione costituzionale in materia. Nonostante questa apertura statutaria, secondo Primavera, la Regione Siciliana non ha ancora una normativa sistematica in materia di gruppi di interesse e lobbying. Il disegno di legge proposto e sottoscritto pure da altri prevede l’istituzione di un registro pubblico dei rappresentanti e dei portatori di interessi. Questo strumento permetterebbe di identificare i soggetti partecipanti ai processi decisionali e di garantire che siano in possesso di precisi requisiti professionali e rappresentativi.
L’iniziativa rappresenta un passo importante verso una maggiore trasparenza e accountability dei processi decisionali in Sicilia. L’obiettivo è creare un quadro normativo che favorisca la partecipazione dei gruppi di interesse, garantendo al contempo che le loro attività siano svolte in modo etico e responsabile. “In una terra difficile – ha dichiarato Primavera – quale la nostra ove il sottobosco affaristico è sempre in agguato rendere tracciabile la dinamica decisionale sugli interessi in gioco nonché l’identificazione dei portatori di interesse serve non solo a fare una scrematura dei soggetti che agiscono nella legalità ma pure a invogliare e migliorare la partecipazione democratica di chi vuole schierarsi a difesa delle ragioni pubbliche e collettive”.
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