Sale la preoccupazione per le scorte dopo il cambio di passo
Vaccini anticovid, le regioni si riorganizzano dopo lo stop di AstraZeneca per gli under 60
Sono 1.723 i nuovi casi di Coronavirus registrati in Italia nelle ultime 24 ore, quasi 200 in meno di ieri, e portano ad almeno 4.243.482 il numero di persone che hanno contratto il virus Sars-CoV-2 dall’inizio dell’epidemia. I decessi registrati da ieri sono 52, 17 in meno rispetto a 24 ore fa, per un totale di 126.976 vittime da febbraio 2020. Calano ancora i posti letto occupati nei reparti Covid ordinari, ben 221 in meno da ieri, per un totale di 3.655 ricoverati.
In terapia intensiva, invece, ci sono 23 pazienti in meno rispetto a ieri, portando il totale dei malati più gravi a 574, con 25 nuovi ingressi in rianimazione. Numeri incoraggianti, che rispecchiano l’avanzare spedito della campagna vaccinale. Campagna che dovrà subire una parziale riorganizzazione, dopo che il ministero della Salute ha bloccato con una circolare la somministrazione del vaccino AstraZeneca per i cittadini under 60. Uno stop che si è reso necessario, sulla scorta di pareri dell’Aifa e del Cts, dopo la morte di Camilla, la 18enne operata senza successo all’ospedale San Martino di Genova per una trombosi insorta dopo la somministrazione del farmaco anglo svedese.
Chi tra i non ancora 60enni – dopo una prima dose AstraZeneca – fosse in attesa del richiamo potrà completare il ciclo ricorrendo a Pfizer o Moderna. L’indicazione, per ora non riguarda Johnson & Johnson, che è raccomandato agli over 60 e che potrà continuare a essere somministrato anche agli under 60. Direttive apparentemente chiare, che hanno obbligato a riorganizzarsi rapidamente Regioni, preoccupate in alcuni casi di non avere abbastanza scorte di vaccini a Rna messaggero (Pfizer e Moderna) per soddisfare le nuove direttive.
La Lombardia, “in attesa di una nota ufficiale di ministero della Salute e di Aifa”, in mattinata aveva comunicato “la decisione di sospendere i richiami eterologhi”, ossia con vaccini diversi “a tutti i cittadini under 60 che hanno ricevuto la prima dose di AstraZeneca”. Immediato il chiarimento del ministro della Salute Roberto Speranza: “la nota ufficiale”, ha fatto sapere, è la circolare firmata dal direttore della Prevenzione Giovanni Rezza in cui si indica di procedere con Pfizer o Moderna. La posizione di Palazzo Lombardia, però, non è cambiata immediatamente, in attesa di ulteriori approfondimenti da parte dell’Aifa. In nodo è stato sciolto solo a metà pomeriggio, dopo una telefonata risolutiva tra Speranza e l’assessore al Welfare Letizia Moratti che, fanno sapere da Palazzo Lombardia, ha sollecitato e ottenuto un “illustre parere scientifico” a sostegno del cambio di strategia nell’effettuare i richiami “a tutela dei cittadini”. Con una nota successiva, infatti, Palazzo Lombardia ha fatto sapere che “alla luce della circolare del ministero della Salute e del collegato parere Aifa, Regione Lombardia provvederà, per la somministrazione della seconda dose di vaccino ai cittadini under60 vaccinati con AstraZeneca in prima dose, alla vaccinazione eterologa, ossia con vaccino Pfizer o Moderna.
La riorganizzazione del programma vaccinale – si assicura – avverrà negli stretti tempi necessari sulla base delle dosi di vaccino disponibili”. In pratica, il richiamo slitterà per chi era prenotato per oggi e per le prossime 24 ore, ma le prenotazioni verranno ridistribuite nei giorni successivi. (Fonte:La Presse)
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