“Siamo in una situazione di totale confusione, io da presidente di Regione non so a chi devo fare la domanda su cosa dobbiamo fare con il vaccino AstraZeneca“. E’ lo sfogo del governatore campano Vincenzo De Luca dopo il caos creatosi nelle scorse ore in merito al vaccino dell’azienda anglo-svedese. “Dal punto di vista della comunicazione ai cittadini siamo di fronte a quello che potremmo chiamare un vero e proprio disastro” ha denunciato nel corso della consueta diretta social del venerdì.

Siamo l’unico Paese al mondo in cui la gestione del piano anti-covid è affidata a una struttura esterna e non al ministero della Salute. Il governo – attacca De Luca – doveva garantire all’Italia la produzione autonoma dei vaccini e una informazione scientifica semplice, univoca e affidabile. Non lo ha fatto. Il record delle 500mila dosi è merito totalmente dello sforzo organizzativo delle Regioni”.

“Oggi noi dovremmo porre un quesito: per quelli che sono sotto i 60 anni e che hanno fatto la prima dose di vaccino AstraZeneca che cosa dobbiamo fare? Io questa domanda a chi la devo rivolgere, a un generale dell’esercito (Figliuolo, ndr) o a un medico, o a uno scienziato che risponde sotto il profilo medico-scientifico? Pensate che noi attendiamo il pronunciamento del Cts, che non è competente per esprimersi sui vaccini. La competenza è dell’Aifa, quindi in questo momento io dovrei sapere dall’Aifa cosa dobbiamo fare con il vaccino AstraZeneca”.

Poi incalza: “Allora, ci stanno dicendo, dopo averci detto nei mesi precedenti che si può somministrare senza problemi di età, sotto i 60, sotto i 50, adesso torniamo a somministrare il vaccino sopra i 60 anni. Noi lo avevamo già deciso autonomamente, quindi somministreremo solo sopra i 60 anni. Ma rimane un problema: i cittadini che hanno fatto la prima dose, ed erano sotto i 60 anni, come seconda dose che devono fare? E noi Regione che dobbiamo fare? A questa domanda la risposta dovrebbe darla il ministero della Salute, specificamente l’Agenzia italiana per il farmaco”.

De Luca, intanto, ribadisce che in Campania “per quel che ci riguarda non somministreremo AstraZeneca sotto i 60 anni, cercheremo di fare soltanto i richiami per chi ha fatto la prima dose ma sopra i 60 anni, fascia d’età nella quale non c’è stato alcun problema sanitario. Per il resto – ha concluso – aspettiamo che il Governo, Aifa, non dico il commissario che non ha alcuna competenza su questo piano, dica alle Regioni cosa dobbiamo somministrare a chi ha fatto la prima dose di AstraZeneca e deve fare il richiamo. Speriamo di avere nelle prossime ore risposte chiare”.

 

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